Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

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martedì 6 agosto 2013

Il futuro della vela

Sono passati più di due anni da quando abbiamo lasciato il mondo Optimist per andare alla scoperta delle barche "superiori".
Purtroppo le difficoltà nel continuare a regatare a un buon livello sono molte.
La strada del Laser sarebbe stata sicuramente la più facile da seguire, dopo l'Optimist in fondo non cambia molto, i genitori continuano a caricarsi la barca sul tetto, i ragazzi continuano ad armare la solita veletta, e tutto procede liscio.
La differenza come sempre è dovuta all'impegno economico che c'è dietro all'atleta.
Dalla famiglia o dal circolo dipende alla fine a quante regate il ragazzo partecipa.
Ancora più difficile e costoso è cimentarsi nei "doppi": 420 - 470 - Vaurien - Catamarani - 29er- 49er.
Credo sia fondamentale per i ragazzi conoscere queste barche perchè devono imparare cosa vuol dire navigare in equipaggio.
Devono conoscere come si regola un albero, come si tensionano le sartie, come si manovra uno spy, come si stramba in boa, magari con un prodiere appeso fuori dalla barca al trapezio, e tanto altro ancora.
Tutto questo relazionandosi nel bene e nel male con un'altra persona che di fatto contribuisce alla conduzione del mezzo e che è il tuo compagno.

Il problema pratico su queste classi è principalmente dovuto alla scarsa preparazione dei circoli velici, che a parte pochi, non sono strutturati e ne pensano di farlo, per offrire ai ragazzi una valida alternativa: non ci sono barche, non parliamo poi di carrelli e istruttori.

La Federazione non spinge, anzi non obbliga i suoi affiliati a organizzare delle strutture dove poter offrire ai giovani dai 16 anni su delle flotte efficienti.

Il risultato lo conosciamo bene ed è stato origine di forti discussioni, dopo i sedici anni i ragazzi della vela si perdono. Hanno dato la colpa all' Optimist, senza invece considerare le difficoltà anzidette e tutti i fattori nuovi che si sovrappongono all'attività agonistica insieme alla crescita come la scuola superiore, gli impegni personali, la fase adolescenziale dei ragazzi, ecc.ecc.

Il nostro bilancio sebbene faticoso è comunque molto positivo ed Ettore è sicuramente riuscito ad accrescere le sue conoscenze marinare oltre che ad ottenere belle soddisfazioni sui campi di regata.

Sul 420 ha partecipato per un anno alle regate nazionali imparando bene come si trova l'assetto di una barca e anche come si ripara e come si tiene a punto prima delle regate.

Sul 470 ha capito l'importanza delle regolazioni, anche in base al taglio delle vele, e della velocità.

Sul Vaurien ha sicuramente appreso, grazie soprattutto ai due Mondiali a cui ha partecipato, come si conduce una barca a vela in ogni condizione, anche estrema come trovato a Brest in pieno Atlantico del Nord.

Ultimamente sui catamarani F 18 ha scoperto la velocità pura, barche eccezionali che navigano bene con vento forte e volano sull'acqua anche con lievi brezzoline.

Insomma noi non ci siamo fermati e cercheremo sempre più di andare in barca, senza vincoli di circoli o politiche che legano spesso i ragazzi anzichè mandarli in acqua.

Cercherò di aggiornare questo blog con le nuove esperienze veliche che andremo ad affrontare, sperando come sempre che questo possa essere d'aiuto a chi ha veramente voglia di far navigare i ragazzi.

Buon vento



Mondiale F18 2013

Mondiale F18 2013

Collaboratori

Ettore

Ettore

Optimist no limits

Optimist no limits
Antartide

Mondiale 2010

Mondiale 2010

Italiano Marsala 2010

Italiano Marsala 2010

Squadra completa

Squadra completa

Barca del Mondiale

Barca del Mondiale

Campo di regata Niteroi

Campo di regata Niteroi
Si vedono gli optimist, bello difficile no?!

Italiano a Reggio Calabria

Italiano a Reggio Calabria

Italiano RC

Italiano RC

Come si divertono....

Come si divertono....