Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

Oro Mondiale Match Race 2018!

lunedì 23 ottobre 2017

CNVA Match Race Grade 2, è bronzo per il CNVA Sailing Team

Il Circolo Nautico e della Vela Argentario ha organizzato su nostra richiesta il CNVA Match Race Grade 2, un evento internazionale di alto livello che ha visto la partecipazione dell'estone Matii Sepp 3° in Ranking Mondiale, e del francese Maxime Mesnil, Campione Europeo in carica e 8° in Ranking.

Il livello degli altri partecipanti non era da meno, con l'arrivo del danese Jacobsen, anche lui reduce dal Mondiale a Los Angeles, dell'austriaco Trippolt n° 15 in Ranking, e dell'australiano Smith ci siamo ritrovati a disputare un evento internazionale molto tecnico.
Noi, in veste di padroni di casa, sentivamo certamente una grande responsabilità addosso.
Ci tenevamo a difendere i colori del circolo e di ben figurare ad un evento cosi importante.
Potevamo contare sulla buona conoscenza delle imbarcazioni, i Comet 21, e sull'esperienza del campo di regata.


Training Day
Oggi ci alleniamo dalle 15:30 alle 17:30, fa strano vedere tutti i velisti che abbiamo incontrato in giro per il mondo tutti qui all'Argentario, al nostro circolo, usare le nostre barche.
La pressione è alta.
Per la prima volta ci accorgiamo di essere veramente osservati da tutti, chiunque incrociamo durante l'allenamento in acqua si mette a provare la velocità con noi. Stranamente nessuno fa tanta pratica sulle manovre, è una cosa inusuale prima di un match race. In pratica ci alleniamo in gruppo facendo lunghe boline e lunghe poppe. Divertente e utile per noi ma anche un po'strano, forse ci stavano osservando veramente...

Day 1
Avendo a disposizione 6 barche ma essendoci 12 team l'organizzazione decide di dividere i concorrenti in due gruppi e di farci incontrare immediatamente tutti gli skipper del nostro gruppo. Iniziano finalmente le regate alle ore 13.
Il primo è il big match, noi contro Sepp l'estone 3° in Ranking Mondiale.
Partiamo OCS e con una penalità, tutto sembra finito in partenza ma riusciamo ad essere veloci e a fare le scelte giuste durante la prima bolina, nella poppa anticipiamo la strambata e sorpassiamo l'avversario. Nella seconda bolina non resta che marcare l'avversario e distanziarlo il più possibile per avere spazio per completare la penalità. Facciamo il tutto poco prima della seconda boa di bolina e rimaniamo in testa fino all'arrivo, un gioco da ragazzi ma fatto contro il più forte avversario mai incontrato per noi, siamo davvero contenti e soddisfatti.

Successivamente affrontiamo il secondo estone, poi l'austriaco e i due italiani in gara.
Vinciamo tutte le regate grazie ad un'ottima velocità ma grazie anche a delle ottime partenze mantenendo sempre sotto controllo l'avversario.
Chiudiamo quindi la giornata vincendo nel nostro girone e siamo l'unico equipaggio ad avere il 100% delle vittorie in 5 regate disputate.



Day 2
Oggi continua il Round Robin, vengono mescolati i due gruppi, il primo match della giornata ci vede sfidare il campione europeo in carica, i francesi di Mesnil.
E' essenziale vincere il match per guadagnare il vantaggio dello scontro diretto contro uno dei favoriti a vincere l'evento.
Partiamo sopravvento ma molto vicini, loro, sotto, fanno fatica a passare la boa di partenza, ne approfittiamo virando e guadagnando la destra, vantaggio che ci portiamo avanti per tutte le virate e gli incroci fatti in bolina.
Manteniamo il controllo senza mai mollare, una brutta ammainata da parte loro fa finire il match a nostro vantaggio.
I match successivi ci vedono sempre molto veloci e rapidi dopo lo start, riusciamo quindi a mettere sempre la prua avanti e a mantenere la posizione eccetto contro gli australiani di Smith.
Dopo aver infatti vinto la partenza, un calo di vento ci rallenta non agevolando il passaggio della stecca superiore del fiocco se non mollando drizza, un lavoro che ci costa caro ogni virata.
L'ultimo match della giornata ci vede contro l'austriaco Trippolt, lo mandiamo OCS alla partenza e il match finisce senza troppe complicazioni.
Siamo felici di aver vinto il round robin con una percentuale di vittorie del 90%, il secondo è l'estone, terzo il francese e quarto l'austriaco che incontreremo domani in semifinale.

Day 3
Tutti sanno che fa bene al morale vincere il Round Robin ma di per sé vale solo come qualificazione alla fase delle semifinali. Oggi è il giorno più importante, in cui si decideranno le posizioni finali.
Contro di noi c'è l'austriaco, già battuto, siamo fiduciosi, basterà fare il nostro dovere.
All'ingresso prendiamo subito il controllo tenendolo sempre a sinistra, non ha spazio per manovrare e mancano solo pochi secondi allo start. Purtroppo proprio in quei secondi riesce a scappare a causa di una nostra manovra venuta male e partiamo pari. Nella bolina è più veloce a causa forse del suo peso notevolmente superiore e decisivo con i 15 nodi che soffiano da sud-ovest.
La prima regata la perdiamo e il morale è a terra.
Nella seconda partenza siamo di nuovo i protagonisti ma mai sufficientemente efficaci da annientare l'avversario, gli lasciamo sempre il suo spazio per partire. Giriamo avanti i primi due lati ma la seconda bolina veniamo rallentati dall'altro match che era in corso e per di più il gommone umpire ci passa vicino in un momento essenziale, che ci vedeva già in difficoltà visto il poco peso.
Il risultato è che perdiamo anche il secondo match e la notizia più brutta è che andiamo ad affrontare in Petit Final l'estone.
Il morale è basso e si vede, manovre appena sufficienti, velocità mediocre, poca originalità in partenza. La conseguenza è che perdiamo il primo match.
Siamo al Match Point, vicini a concludere una giornata a dir poco pessima.
Qualcosa scatta e la seconda partenza riusciamo a battere Sepp partendo un metro avanti e sopravvento, ci riprendiamo e non gli lasciamo neanche un metro di separazione, all'arrivo tagliamo un metro avanti. Col pugnale tra i denti ci prepariamo al match decisivo contro uno degli avversari più forti.
In partenza prendo la responsabilità (finalmente) di scegliere un lato, la destra. Partiamo pari e viriamo. Corriamo il più possibile fino a che mi sembra di aver trovato il momento giusto per rientrare, bella virata e chiudiamo in boa di bolina avanti di 20 metri sull'estone. Manteniamo il controllo e vinciamo la Petit Final!!


Abbiamo dimostrato di poter vincere ma forse ci è mancato ancora un po' di smalto per avere la meglio anche con le condizioni di vento che non ci avvantaggiano.
Il fatto veramente positivo di questa giornata, oltre ad aver battuto un forte avversario che non è da sottovalutare, è essere riusciti a vincere una finale nonostante un pessimo inizio di giornata. Fino ad ora ci era solo capitato il contrario e questo invece segna un bel cambio di marcia che ci porteremo dietro ricordandoci di quello di cui siamo capaci anche nei momenti difficili.

Devo ammettere che lo stress accumulato durante tutte le regate fino ad ora non ci sta aiutando, giovedì siamo a Crotone per la finale nazionale LIV.
All'orizzonte la prima pausa invernale nel primo weekend di novembre ;)

lunedì 7 agosto 2017

L'Italia torna ai vertici del Match Race mondiale con il CNVA Sailing Team!

Ed eccoci al finale di stagione, la regata che aspettiamo da più di un anno, il Campionato Mondiale giovanile in California.
Le aspettative sono alte ma anche la consapevolezza che questa sarà una trasferta difficile, dall'altra parte del globo su un campo anzi un Oceano sconosciuto.
Abbiamo avuto a disposizione due giorni per provare le barche e dove ci siamo potuti confrontare con i molti equipaggi che avevano già partecipato alla Governor’s Cup svolta due settimane prima.
Questi equipaggi avevano quindi già sperimentato e ben conoscevano le leggere condizioni di vento e l’onda formata dell’Oceano Pacifico.
Siamo comunque stati rapidi ad individuare le loro tecniche per rendere le nostre manovre ancora più rapide ed efficienti del solito. Ci siamo allenati molto anche sulle partenze visto che qui c’è sempre corrente, elemento non tanto sentito in Italia.

Arriviamo quindi alla cerimonia di apertura: sono presenti 12 Teams provenienti da 9 nazioni (ITA, AUS, NZL, FRA, USA, SUI, SWE, GBR, DEN), in pratica i 12 migliori equipaggi giovanili selezionati dalla Federazione Internazionale (World Sailing).




Day 1
Ci viene assegnata la barca numero 8, ed essendo disponibile una barca per ogni team, la barca sorteggiata la mattina rimarrà nostra per tutta la giornata.
Iniziamo i controlli tipici e Simone si butta a fare carena, alle 10:30 siamo pronti e usciamo al traino, ci aspettano 45 minuti prima di arrivare sul campo di regata davanti a Newport Beach.
Ad attenderci ci sono 5/6 nodi da ovest con onda corta e ripida, a questa si aggiungono i numerosi motoscafi che passano vicino al campo di regata per osservare incuriositi e poi proseguire per la crociera.
Che dire, nonostante le condizioni difficili e la tensione del primo giorno riusciamo semplicemente a dominare con molta freddezza tutti i match girando ogni boa davanti. Merito delle belle partenze “in velocità” giusta tattica e manovre semplici ed impeccabili.
Siamo anche i più pesanti tra i regatanti perché abbiamo scelto di regatare in 4 ma questo non sembra rallentarci. Chiudiamo la prima giornata con 5 vittorie su 5, insieme all'australiano Price (numero 6 in ranking mondiale) e al neozelandese Anyon (favorito della Governor’s cup).


Day 2
Siamo carichi, sembra che tutto stia andando per il verso giusto ma questa mattina non è umida e nuvolosa come le altre. Anzi, fa già caldo e questo non promette bene.
Estraggo la barca numero 5 e ci prepariamo per tutta la routine che prevede check della barca, pulizia carena, ecc…
Quando arriviamo sul campo di regata realizziamo che la situazione è semplicemente drammatica, 2.8 nodi, onda come al solito ripida accompagnata da onde lunghe a periodi di 10 metri.
Il comitato posiziona il campo e pospone le regate per un paio di ore fino a che una leggera brezza dà loro una speranza, quando in realtà era evidente che le barche non riuscissero ancora a navigare bene.
Perdiamo il primo match contro i francesi e perdiamo anche il secondo match contro gli inglesi a causa della seconda bolina dove siamo stati costretti, da un’altra barca coinvolta in un altro match, a passare la layline e regalare metri preziosi al nostro avversario.
Purtroppo siamo stati presi alla sprovvista anche se in fondo c'era da aspettarselo, in un percorso corto come quello del match race, con 12 barche che regatano in 6 match differenti ma sullo stesso campo, nulla è scontato.
Un po’ sfortunati e un po’disattenti siamo costretti a cedere la leadership a AUS e NZL che invece anche oggi sono stati impeccabili. Manteniamo comunque la terza posizione assoluta.


Day 3
Nella testa ho una domanda che mi continuo a ripetere: riusciremo a riprenderci dopo la batosta di ieri oppure la giornata precedente ci condizionerà tutto il campionato?
Estraggo la barca numero 8 e siamo contenti, la stessa che nel primo giorno ci ha fatto vincere tutti i match.
Arrivati sul campo di regata si nota subito che la giornata sarebbe stata lunga, dovevamo finire il primo round robin e iniziare il secondo. Il vento è come al solito leggero, sotto gli 8 nodi, l’onda è fastidiosa come sempre e la corrente è tanta, ci spinge contro il pin in partenza.
Iniziamo subito la giornata con il sorriso battendo le svedesi dopo una magnifica partenza ma ci aspettano i due match più importanti, contro Anyon e Price. Li perdiamo entrambi ma per poco, a causa del poco controllo di bolina e delle loro ottime scelte tattiche.
Verso le 16 si alza un bel vento sui 10 nodi che ci permette di finire il Round Robin battendo il danese e iniziando alla grande il secondo Round.


Day 4
L’ostacolo più grande lo abbiamo superato, ci siamo ripresi dopo una giornata pessima, ora siamo quarti a pari punti col terzo che è l’americano Hobbs, battuto all'andata ma con il quale abbiamo perso al ritorno.
L’obiettivo è sicuramente quello di rimanere nella top 4 e qualificarsi per le semifinali, dobbiamo guardarci le spalle dagli altri americani di Welsh e dagli inglesi che ci hanno battuto all’andata.
Il vento questa mattina è ottimo, ci sono 8/9 nodi, tanta corrente e caldo afoso.
Vinciamo i primi due match e ci apprestiamo a riaffrontare i due big Anyon e Price.
Questa volta però mi sento bene, so di essere già qualificato per la semifinale e non ho niente da perdere, sono sereno e felice di regatare per mettermi alla prova. I ragazzi sono con me, siamo tutti più allegri e rilassati.
E come per magia battiamo sia Anyon che Price, semplicemente mantenendo sangue freddo in partenza, senza prendere troppi rischi e marcando l'avversario strettissimo appena passavamo il primo incrocio.
Prestazione fantastica quella di oggi che ci fa tornare il morale alle stelle e ci rende temibili agli occhi dell’australiano che sembrava non avere rivali a questo mondiale.




Day 5
Come previsto, alla conferenza stampa, Price sceglie come suo sfidante per le semifinali l’americano Hobbs, lasciando a noi il neozelandese Anyon.
Questo sinceramente mi rallegra, non perché temessi Price ma per il fatto che ho capito di essere temuto da lui. Siamo entrati infatti come quarti e quindi, sulla carta, potevamo essere noi i più facili da battere.

Fa strano presentarsi la mattina allo yacht club e vedere tutti gli altri partecipanti non cambiati e rilassati. Ci siamo solo noi 4 team semifinalisti. Prepariamo le barche e usciamo.

Intorno alla linea di partenza è pieno di barche spettatori, sembra quasi di essere in Coppa America. La linea di partenza, a guardarla dalla boa di bolina, quasi quasi è difficile da individuare da quante barche ci sono sullo sfondo.
Iniziamo la nostra semifinale rilassati, mentre dall’altra parte Price batte USA per 3-0 per noi non è così facile battere Anyon ma grazie alla tattica quasi sempre perfetta e ad un controllo dell’avversario ostinato riusciamo ad avere la meglio sul 3-1.
Siamo contentissimi, quasi esultiamo come se avessimo vinto il mondiale. Ci iniziamo a credere davvero, adesso la meta è più vicina che mai.



Iniziano i match contro il favorito del mondiale, la prima regata la vince lui a causa di una mia scelta sbagliata del gate di poppa che ci fa perdere il vantaggio da noi acquisito fino a quel momento. Quando taglia l’arrivo l’australiano si sente un boato proveniente dai sui fan sulle numerose barche appoggio.
Ci mettiamo di impegno e nelle due regate successive siamo semplicemente sereni, tranquilli, e di conseguenza, PERFETTI. Strano a dirsi ma c’era l’atmosfera giusta, belle partenze, barca sempre sui numeri giusti e manovre ottime. Niente da dire, non è servito neanche mai protestare abbiamo semplicemente dominato le due regate meglio di lui.
L’atmosfera cambia, siamo sul match point per noi.
Dalla barche degli spettatori non si sente più neanche un suono, sono tutti sorpresi e abbattuti.
Noi siamo pronti a sferrare l’ultimo colpo ma proprio in partenza c’è un incidente in boa dove noi, barca sottovento, tocchiamo la boa e la barca di Price sopravento. La risposta dei giudici? Penalizzare solo noi, la barca sottovento.
Un po’giù di morale siamo costretti a cedere la regata del 2-2 solo perché abbiamo dato in mano agli umpires la regata, che nell'indecisone hanno favorito l'australiano. 
Price ritorna di buon umore e nell'ultima regata riesce a partire meglio di noi sfruttando maggiormente la corrente.


Siamo contenti del secondo posto ad un campionato del mondo, svoltosi in acque difficili e dove tutti tifavano per gli australiani, ma se penso che sarebbe bastato davvero poco per battere l’idolo locale e tornare a casa con una medaglia d’oro, un po’ sono amareggiato.

Non è la prima volta che basterebbe poco per fare la differenza, l’importante è che prima o poi si arrivi all'obiettivo, di sicuro c’è ancora della strada da fare ma siamo sul binario giusto.

Tra due settimane saremo in Polonia per il Campionato Europeo giovanile dove entreremo da favoriti.

Stay Tuned!




giovedì 4 maggio 2017

Bronzo al Polish Match Tour per il CNVA Sailing Team

Fin dallo scorso dicembre io e tutto il team volevamo organizzare una trasferta in Europa dove il livello agonistico potesse assomigliare a quello del campionato mondiale giovanile che affronteremo a Los Angeles il prossimo agosto.

Abbiamo optato quindi per la Polonia a Stettino dove si svolge il "Szczecin Double WarmUp".

Sono stati 5 giorni davvero impegnativi, che ci hanno messo alla prova sia in resistenza fisica che mentale.
L'evento infatti è stato diviso in due Gradi 3, il primo il 29 ed il 30 aprile, il secondo dal'1 al 2 maggio.


Il livello dei team invitati era molto alto, quasi tutti gli iscritti infatti si trovano tra i primi 100 in ranking mondiale.




Sono stati cinque giorni impegnativi anche a causa delle condizioni meteo. La temperatura non è mai stata sopra i 15 gradi e in alcune giornate mai sopra i 10°, pioggia e vento forte a raffiche.

Day 1
Il primo giorno di regate inizia alle 10:30 con il primo segnale di partenza.
Abbiamo subito la meglio sul tedesco Hartwig. Lo abbiamo battuto in partenza e siamo corsi via fino all'arrivo.
Vincere il primo match ci ha dato la forza e la sicurezza per iniziare al meglio questo lungo evento.
La giornata è stata caratterizzata da una costante rotazione del vento verso destra, non abbiamo mai regatato con la stessa direzione del vento ne quantomeno con lo stesso orientamento della linea. Molto bravo il CdR a gestire i cambi ma per i regatanti è stato davvero difficile riadattarsi ogni volta...
Concludiamo la prima giornata battendo il 18° in ranking, il polacco Stàncyk, e con un parziale di 6 vittorie su 6 siamo al 100%.
L'equipaggio si è comportato in maniera eccellente manovrando sempre alla perfezione.
Il punto è che manovrare bene a questi livelli non fa la differenza, le regate si giocano sul minimo errore dell'avversario e sui salti di vento che in questo lago sono difficili da interpretare.
Siamo comunque soddisfatti e felici di andare a letto con la massima percentuale di vittorie.


Day 2
Giornata conclusiva del primo evento, chiudiamo il round robin regatando in tutti gli ultimi 4 voli.
E' stato stancante e infatti chiudiamo in terza posizione con 7 vinte e 3 perse.
Il format prevede di svolgere le semifinali e il primo timoniere classificato nel round robin sceglie come suo sfidante il Danese Jacobsen, a noi non resta che incontrare il polacco Sawicki.
La nostra semifinale risulta davvero sfortunata. Oltre ai salti di vento e alle raffiche, spesso oltre i 18 nodi, ci si rompe il bozzello della randa e siamo costretti a regatare reggendo il boma dal mazzo delle scotte...
Nonostante tutto siamo sul 2-1
Nell'ultimo match, il match point, arriviamo davanti all'arrivo attaccati, noi mure a dritta e l'avversario mure a sinistra, dopo un duello di strambate l'ultimo incrocio è quello decisivo, il polacco non aveva spazio per strambare e quindi siamo stati costretti ad evitare la barca in manovra. Dopo aver protestato (eravamo a soli 10 mt dall'arrivo), Sawicki, sapendo di rischiare la penalità, ammaina lo spi e ci aspetta davanti alla linea, anche noi iniziamo ad ammainare ma poi, non arrivando nessuna decisione da parte degli umpire, il polacco giustamente taglia l'arrivo. La spiegazione dei giudici? Non avevano visto la bandiera di protesta... strano perchè è difficile non vederla quando la tiriamo fuori. No comment!

Iniziamo quindi la Petit Final per il terzo posto e vinciamo 2-0 contro il danese.
Siamo molto soddisfatti e stanchi, domani ci aspetta l'altro evento con un nuovo round robin e  20+ nodi di vento di previsione meteo... speriamo bene!


Day3
Inizia quindi il secondo evento del Warm Up, si regata di fretta tutto il giorno perchè per domani sono previsti più di 30 nodi. Usciamo con i terzaroli e iniziamo subito a regatare.
Fare manovre e dyal-up in partenza con più di 20 nodi, a pochi metri dalla banchina non è cosa facile ma riusciamo a portare a casa subito 3 vittorie in 3 match.
Il quarto match ci vede contro Jacobsen, il danese battuto ieri in petit final. Partiamo avanti ed iniziamo un lungo duello di virate, all'improvviso una rotazione del vento a suo favore gli fa guadagnare acqua e, all'incrocio prima della boa di bolina, lui è mure a sinistra e poggia per andarsi a guadagnare la destra all'ultimo incrocio. Noi siamo più attenti e poggiamo ancora prima iniziando un dyal-down, arriva una raffica proprio in quel momento sui 30 nodi e il danese si accorge tardi di non riuscire a rispondere. Ci centriamo in pieno e lui si sfonda la prua, due penalità per lui  e noi vinciamo la regata.
La giornata finisce ancora meglio battendo di nuovo Stancyk.
Peccato per l'unica sconfitta contro il meno temuto Ring... la stanchezza e l'inesperienza si paga a caro prezzo in un evento di livello come questo, ci è bastato sbagliare una virata e farci riacchiappare dal tedesco per perdere un punto importante. Finiamo con il parziale di 5 vittorie e 1 sconfitta.


Day4
Ultimo giorno, al circolo la mattina ci accolgono 30 nodi di vento, il comitato decide di aspettare, le intenzioni sono di finire il round robin (a noi mancavano ancora 3 match, gli ultimi come al solito) e di procedere con le finali.
Vinciamo quasi tutti i match chiudendo il round robin con 7 vittorie e 2 sconfitte.
Purtroppo siamo terzi a pari punti con il secondo, il locale Zabroja.
Iniziamo allora la petit final in un angolo del  lago dove il vento era prevalentemente calmo ma le raffiche forti arrivavano inaspettatamente ogni 3 minuti, il vento oscillava a periodi casuali, bisognava semplicemente trovarsi nel punto giusto al momento giusto.
Vinciamo il primo match contro lo svedese Kling ma perdiamo i successivi due nonostante fossimo davvero vicini. Sarebbe bastato un pizzico di fortuna in più per bissare il risultato del primo evento.
Ma la vela è anche questo.

Sono soddisfatto del lavoro fatto con il mio equipaggio, composto da Simone Busonero, Filippo Ambrogetti e Lorenzo Gennari, in collaborazione con il Circolo Nautico e della Vela Argentario. Stiamo diventando un bel Team, completo, seguiti da nutrizionista e mental coach, sotto l'occhio vigile del nostro team manager Benedetta.

Mi rendo conto che stiamo crescendo e siamo in grado, se la sorte ci assiste, di essere protagonisti a qualsiasi evento partecipiamo. I risultati lo dimostrano e anche il rispetto degli avversari incontrati ci fa capire che siamo sulla giusta direzione.

Maggio sarà un mese dedicato prevalentemente all'altura e da giugno riprenderemo gli allenamenti di match race in vista dell'intensa stagione estiva.
Stay Tuned!





mercoledì 26 aprile 2017

Luduan trionfa a Pasquavela

Eccoci alla classica regata di pasqua del circuito di altura IRC e ORC.
La nostra barca è pronta, dopo un lungo rodaggio durante i campionati invernali Luduan è pronto ad affrontare le migliori barche del centro Tirreno.
Purtroppo i numeri di questa regata continuano a calare nonostante le sempre perfette condizioni meteo.
Gli iscritti sono pochi, appena 20, ma le barche più forti come Ulika Swan45 e Low Noise ci sono.


Il primo giorno i 13-14 nodi da terra ci permettono di disputare due belle regate dove il nostro equipaggio riesce a dare il meglio di sé. La barca è veloce e stringe molto di bolina, giriamo le prime boe sempre attaccati allo Swan45 che in compensato ci dovrebbe distaccare di 3 minuti.
Chiudiamo la giornata con un 2 e un 1 guidando la classifica IRC.

Il secondo giorno, come si sa, è quello decisivo perchè viene organizzata la regata costiera che vale come due prove di giornata.
Il percorso lo conosciamo a memoria, Porto S. Stefano- Talamone- Argentarola- Porto S. Stefano.
Partiamo benissimo e ci andiamo a conquistare la parte giusta del campo e nonostante i 6 nodi (condizioni totalmente sfavorevoli per un grand soleil) rimaniamo attaccati ad Ulika.
Il lungo bordo verso Talamone siamo in grado di tenere il nostro A5 con un angolo stretto di 90 gradi con vento in aumento fino a 16 nodi.
Decido di tenere il fiocco light perchè il ritorno sarà in bolina larga e un po' di cavalli di potenza in più non guastano.
Il giro dell'isola è ormai un classico e ci riesce a meraviglia, guadagnamo ancora vantaggio sui piccoli e su Ulika e vinciamo entrambe le prove di giornata.
Il terzo e ultimo giorno sono previste due prove ma con poco vento, il che ci preoccupa ancora tanto devo ammettere. La prima regata risulta davvero imprevedibile a causa della imminente partenza che non permette al vento di stendersi bene sul campo. Partiamo veloci e ci mettiamo mure a sinistra convinto che sarebbe entrato maestrale, mi sbaglio di brutto perchè invece entra vento da sinistra. Giriamo comunque secondi ed il comitato è costretto a fare un cambio percorso per la nuova boa.
Proprio quando ci rimettiamo di bolina il vento, come previsto, gira a maestrale, lasciando il campo davvero storto...
Dopo esserci giocati lo scarto l'ultima prova è quella decisiva.
dopo una gran partenza in centro barca siamo in grado di chiudere la virata a tutta la flotta e appena raggiunta la layline viriamo chiudendo gli avversari fuori. Giriamo primi in reale la prima boa.
La regata si conclude con una nostra vittoria.

Aggiudicarsi la Pasquavela rimane comunque una soddisfazione, Luduan ed il suo team sono pronti ad affrontare una lunga stagione che quest'anno prevede regate Offshore oltre ai classici bastoni.

Stay Tuned!

martedì 28 marzo 2017

Il CNVA Sailing Team si aggiudica finalmente il grado3 di Scarlino!

March Match Race, il grado 3 di Scarlino che più volte ci è sfuggito di mano a causa di piccoli errori questa volta ci regala una grande soddisfazione.

Arriviamo a Scarlino venerdì per la prova barche molto determinati, appena tornati da una pesante sconfitta ad Antibes a febbraio ma pronti a riscattarci nelle nostre acque. Per di più questa volta non è presente a bordo con noi Filippo per impegni con la scuola, ha preso il suo posto Federica.

La prova barche è essenziale per noi per riprendere confidenza con lo spi e ripassare con il nostro sparring partner le manovre e le tattiche di base di partenza.

Sabato si inizia, bel vento sui 13/15 nodi da ponente permette di disputare mezzo round robin, noi vinciamo tutti e 5 i match battendo facilmente il tedesco che inaspettatamente chiude la giornata con l'80% delle vittorie, noi con il 100%.

L'ultimo giorno, come al solito, è quello più importante perchè a conclusione del round robin iniziano le semifinali e le finali. Il poco vento della mattina rallenta le procedure di partenza ma per le 12 il primo volo inizia.
Il nostro primo match lo vinciamo nonostante una penalità dubbia in partenza a causa delle nuove regole..
Vinciamo anche il secondo incontro e siamo sul 7/7, manca solo un match a noi per completare il girone.

L'ultimo match è contro l'austriaco Muller che, avendo perso solo un match, in caso di vittoria, ci avrebbe preceduto in classifica avendo vinto lo scontro diretto.

In pratica l'ultimo match del round robin è una finale.
Partiamo pari, andiamo a destra ma al primo incrocio siamo dietro di pochi metri a causa di una lieve rotazione sinistra del vento. La bolina prosegue con un lungo duello di virate, alla boa facciamo entrambi due belle issate e in poppa il vento inizia a calare. Vedo una bella zona di vento sulla sinistra del campo (la stessa grazie alla quale Muller ci ha incrociato avanti di bolina) decido allora di strambare e prendere la raffica per primo.
Quando andiamo a chiudere sull'avversario ci rendiamo conto di aver recuperato metri e giriamo la boa di poppa ingaggiati, pronti ad un'altra lunga serie di virate.
Ancora una volta Muller, dalla sinistra, riesce ad avere la meglio. Una volta in poppa decidiamo di fare un'early gybe, ci riesce benissimo grazie ad una bella rollata, ne usciamo veloci e ci dirigiamo verso la parte giusta del campo. Appena stramba l'avversario per chiuderci strambiamo a nostra volta e ancora, grazie ad una bella manovra, recuperiamo tutti i metri di svantaggio.
All'incrocio avevamo due scelte,  di proseguire e incrociare dietro, o di strambare sopravvento e provare a dare rifiuti.
Decido però di crossare dietro assicurando i rifiuti a Muller, appena il suo spinnaker si sgonfia un'altra nostra bella strambata ci permette di conquistare il sottovento dell'avversario e di prendere il controllo del match negli ultimi 10 metri, vincendo con un fantastico fotofinish.

Sono le 15:30 e non c'è più tempo per le finali, il round robin è finito e noi con 8 vinte su 8 chiudiamo in testa alla classifica.
Tutto il team si è dimostrato cresciuto in tutti i sensi, l'equipaggio, più maturo e più esperto delle altre volte è stato in grado di riprendere la concentrazione anche dopo i momenti difficili senza mollare mai di un metro, questo si sa, è la chiave per fare bene nel Match Race.

La stagione prosegue, le regate sono tante e di livello ma questa vittoria ci regala una bella soddisfazione e ci restituisce orgoglio e serenità, e questo ci rafforza.
Prossimo appuntamento in Polonia dove sono iscritti i migliori velisti in ranking mondiale.

lunedì 27 febbraio 2017

Match Race Antibes, inizia la stagione!

Antibes, non tutte le ciambelle escono col buco.
Primo evento in calendario è il Trophée LVDH di Antibes. La regata si disputa sui Benetau 7.5 armati con gennaker. Partiti convinti di conoscere già le barche, abbiamo pensato di allenarci prima della trasferta con i nostri comet21 per riprendere confidenza con la vela asimmetrica.

Questo inverno noi 4 (io, Simone, Filippo e Lorenzo) siamo stati tanti giorni in mare, tra allenamenti e regate su barche d'altura. Il nostro affiatamento è migliorato ancora di più ma forse abbiamo dato troppo per scontato.

Sapevamo che il match grado 3 al quale stavamo per partecipare sarebbe stato di alto livello, a causa delle condizioni meteo molto difficili e per la presenza di molti velisti esperti, tra i quali l'olimpionico di Rio Bernaz.

Si inizia venerdì 24, è previsto l'inizio del Round Robin, il primo match è subito tra i primi due equipaggi in Ranking, noi e il francese Bertheau. Vinciamo nettamente la partenza ma confondiamo la boa di bolina a causa di un cambio di percorso segnalato dal comitato di regata (in genere il cambio viene segnalato da un gommone posa boe). Perdiamo così il primo match, il più importante, e ci apprestiamo a vincere i due immediatamente successivi.
L'ultima prova della giornata ci vede incontrare i russi che conosciamo già, unico problema, i 20/24 nodi di vento e i due metri d'onda che si era formata in poche ore (tempo di attesa tra un match e un altro).
Anche lì, ci posizioniamo davanti, ma dopo la prima virata non riusciamo ad essere veloci come loro e, non potendo issare neanche il gennaker perchè proibito dall'organizzazione, non ci resta che rimanere dietro fino all'arrivo.

Un po' tristi perchè consapevoli di poter fare molto meglio, chiudiamo la prima giornata col parziale di 2 vinte e 2 perse. Il giorno dopo ci aspettano ancora 5 match consecutivi per finire il round robin, tutto è ancora possibile.

Sabato ci chiedono di uscire in mare ad aspettare con una bonaccia dichiarata e mare lungo formato dalla sera prima. Dobbiamo aspettare due ore in quella situazione prima che si alzi il vento che ci permette di iniziare a regatare (4 nodi).
Pur di iniziare le regate il comitato predispone una bolina di 100 metri e inizia con i segnali di partenza, l'onda era nettamente più influente del vento e veniva al traverso, immaginate quanto fosse difficile strambare col gennaker sgonfio in quelle condizioni..
Partiamo pari col nostro avversario ma lui, stando poco più sopravvento riesce a prendere un vento che a noi arriva soltanto qualche minuto dopo.. ogni tentativo di recupero è vano.

Il vento inizia  a risalire fino a 6/7 nodi e i match iniziano ad essere più veloci, la bolina viene finalmente allungata.
Vinciamo tutti i match successivi battendo anche il laserista olimpionico di Rio Bernaz.
Chiudiamo il Round Robin con un parziale di 6-3, non male per come era iniziato, entriamo nei primi quattro equipaggi, sembravamo salvi e pronti alle semifinali quando ci comunicano che, nonostante quelle condizioni meteo ancora instabili, saremmo passati ai quarti di finale, dando insomma una seconda possibilità a tutti di rientrare in gioco.

Siamo i primi ad affrontare i quarti, contro il francese Delapierre, era da 5 ore che stavamo in acqua a regatare con quelle condizioni "nauseanti". Di bolina, mantenendo la rotta, quando arrivava l'onda le vele si sgonfiavano e la barca ci veniva addosso, era indispensabile un eccellente lavoro dell'equipaggio per mantenere la barca dritta, era indispensabile anche un equipaggio sveglio e riposato per manovrare il gennaker a quei ritmi e con quelle onde.

Iniziano i quarti e noi vinciamo la partenza e giriamo la prima boa davanti. Giriamo anche la boa di poppa davanti ma, mentre orziamo per andare di bolina una serie di onde ci arriva sulla prua e visto che avevamo fatto un'ammainata "Kiwi" ne siamo usciti molto lenti lasciando spazio al francese di avvicinarsi e passarci (quando è arrivata la serie di onde lui era in poppa e non ne ha risentito).

Il secondo match dei quarti stavolta lo vinciamo a mani basse dopo aver vinto di nuovo la partenza, e senza mai dare una possibilità di riapertura.

La bella, il match decisivo per definire il semifinalista, parte con la bellezza di 4 nodi.
Partiamo pari con l'avversario che però guadagna la destra del campo. Inizia un duello di virate dove noi arriviamo sempre da sinistra, credetemi era davvero difficile calcolare il tempo di reazione della barca per fare delle virate vicine all'imbarcazione mure a dritta senza farle modificare la rotta con quelle condizioni meteo.
Ad ogni nostra virata "al pelo" il francese protesta e ad ogni protesta segue una bandiera verde.
Gira lui la prima bolina davanti ma noi gli siamo attaccati, la sua ammainata di gennaker è un po' stretta e noi avendo già sperimentato il problema eseguiamo una manovra più costante e veloce. Ci riavviciniamo tanto che riprende il match di virate, al secondo giro di boa di bolina siamo ingaggiati grazie all'estensione in issata del bompresso e se non fosse stato per una nostra brutta issata (i problemi non devono capitare nei momenti importanti ma se capitano bisogna essere svelti a risolverli per perdere il meno possibile) gli avremmo bloccato la strambata prendendo il controllo del match. Ma ahimè la drizza del gennaker si sgancia e la vela scivola in acqua, l'equipaggio avversario approfitta della situazione e stramba per liberarsi  ma io li seguo e strambo con loro.
Il mio equipaggio riesce in breve tempo a rimettere a segno il gennaker anche dopo la caduta in acqua.
Sorpassiamo l'equipaggio francese ma non abbastanza da strambare per tagliare l'arrivo mure a sinistra. Infatti quando sembravamo passati all'incrocio l'avversario ha preso una planata grazie ad una delle onde che aveva in poppa e ci ha bloccato il passaggio.

Purtroppo perdiamo per 2-1 i quarti e siamo eliminati, concludiamo l'evento in quinta posizione.

Pazzesco quanto sottile è la linea che nel match race separa la vittoria dalla sconfitta. Basta davvero poco, basta virare un'istante prima oppure avere il sangue freddo e aspettare qualche istante in più a eseguire una manovra, cose del genere possono salvarti il match e farti guadagnare un altro punto in più per garantirti l'accesso ad una finale o la salvezza in caso di eliminatorie.
Purtroppo non sappiamo cosa è andato storto questa volta, forse sono i tanti piccoli errori che messi assieme sono risultati sufficienti a determinare il risultato.
L'unica cosa sicura è che continueremo a lavorare sodo per migliorarci sempre di più, come al solito siamo i più giovani ma non molliamo.
Ci aspetta una stagione intensa grazie agli sponsor che vogliono partecipare alla nostra esperienza, speriamo di riuscirli a ripagare con grandi successi.

Mondiale F18 2013

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Campo di regata Niteroi

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Si vedono gli optimist, bello difficile no?!

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