Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

Oro Mondiale Match Race 2018!

lunedì 11 luglio 2016

Il MAS Team raggiunge il terzo posto al Campionato Europeo!

Da quando abbiamo iniziato a fare match race a ottobre il nostro obbiettivo è sempre stato ricevere la convocazione da parte della federazione per partecipare al campionato europeo giovanile in rappresentanza dell'Italia.
Ci siamo allenati tanto, facendo sacrifici enormi e rinunciando a molto tempo libero ma come si sa, il duro lavoro premia sempre.
Quando è arrivata la convocazione ci siamo organizzati per allenarci su un J24, barca molto simile ai J22 con cui avremmo regatato al Lago di Ledro agli europei.

Grazie a Luigi Bertini abbiamo avuto modo di conoscere le barche qualche giorno prima dell'evento visto che io ed il mio equipaggio siamo stati invitati al raduno federale sul match race U19 nel ruolo di aiuto istruttore.

Dopo 4 giorni di raduno è quindi iniziato il nostro primo campionato internazionale insieme. Eravamo tutti molto affiatati e concentrati e sapevamo che il livello sarebbe stato molto alto, infatti oltre alla straordinaria partecipazione di Aschenbrenner (Alpari World Match Racing Tour) è stata accettata l'iscrizione di un forte team australiano.
Ogni mattina la sveglia era impostata alle 7:15 per fare un po' di risveglio fisico prima di colazione, alle 8:45, dopo una doccia, eravamo già in cammino verso il circolo.
Il primo giorno dedicato alla prova barche è stato molto utile per noi perchè abbiamo avuto la possibilità di allenarci contro lo Juniores più forte al mondo (13° in Ranking list) Aschenbrenner. Abbiamo fatto un po' di partenze e regate contro di lui e abbiamo subito notato il suo stile, molto tranquillo, mai aggressivo ma molto attento e pronto a fregarci al primo errore.
E' stato un piacere e abbiamo fatto una bella esperienza ad allenarci con lui per le due ore della prova barche.
Il primo giorno di regate inizia con un Round Robin. Un girone dove tutti e dieci i team si sono incontrati almeno una volta.
Noi ci accorgiamo subito che ci sono dei salti di vento un po' casuali e fuori dalla norma, e cerchiamo di concentrarci molto sulla tattica di bolina che era quella essenziale per girare la prima boa in testa.
La prima regata contro gli australiani non va a buon fine a causa di una rotazione improvvisa che fa prendere la lay-line per la boa solo al team avversario.
Il resto delle regate vanno a meraviglia, frutto di buone partenze, ottimo controllo della barca e ottime manovre. 
Il primo a fermare la nostra serie di vittorie è Aschenbrenner al quale cediamo il match solo negli ultimi metri prima dell'arrivo. Il resto delle regate sono vinte a eccezione del match contro gli svedesi (che tagliano l'arrivo pochi centimetri prima di noi).
La giornata si conclude bene con 6 vittorie su 9 match disputati. Abbiamo regatato bene e ci è mancato davvero poco per poter vincere almeno altri due match.
La classifica del Round Robin parla chiaro, il primo è il danese Aschenbrenner secondo lo svedese e terzo a pari punti con noi l'australiano; quinto Migraine un ragazzo francese molto bravo (3° all'europeo del 2015).
Tra il quinto ed il sesto c'è una rilevante differenza di vittorie.

 Il secondo giorno il comitato di regata decide di dare possibilità anche agli ultimi del round robin di giocarsi il titolo iniziando i quarti di finale (che coinvolgevano 8 team su 10).
I primi tre teams scelgono il loro avversario a noi non resta che sfidare il quinto, il temibile Migraine.
Riusciamo grazie al vento più steso e stabile del giorno precedente ad avere la meglio sul francese per 3-1 e accediamo alle semifinali dove ha avuto accesso anche il team australiano: siamo automaticamente tra i migliori tre team europei.
Dopo aver già faticato per i quarti di finale ci aspetta un altro incontro molto importante contro un altro valido avversario.
Vinciamo il primo match grazie ad un fantastico controllo durante i due minuti di retromarcia in partenza. Il secondo match viene però vinto da Boulden al quale non riusciamo a ridare la penalità presa in partenza. Dopo aver vinto entrambi un altro match ci presentiamo sulla linea di partenza per il match decisivo visto che il parziale raggiunto era di 2-2 (vince chi arriva per primo a tre vittorie).
L'ultima regata è stata molto battagliata, barche sempre ingaggiate, non abbiamo mai mollato, neanche quando, dopo una breve separazione di bolina il vento ha ruotato nettamente in favore degli australiani. Li recuperiamo e nell'ultima poppa è tutto aperto, blocchiamo loro la strambata fino a che grazie ad una raffica riescono a sfilarci di pochi centimetri davanti alla nostra prua guadagnando la leadership e tagliando l'arrivo in testa.
Non ci resta che ammettere la sconfitta e rientrare complimentandoci con gli avversari. Sono stati molto bravi e a noi è mancata quell'esperienza in più per dominare, e non è certo una cosa che si impara facendo match race in pochi mesi ma con tanti anni di pratica.

Il terzo e ultimo giorno di regate vengono disputate solo le finali per il primo e secondo posto e per il terzo e quarto.
A noi spetta incontrare l'altro equipaggio italiano, classificatosi 7° nel il round robin, ma che è riuscito a battere gli svedesi ma ha poi perso 3-0 contro i danesi.
Il nostro avversario lo conosciamo, ci abbiamo già regatato contro, sappiamo di poter fare bene, ma di una cosa dobbiamo tenere conto: le assurde rotazioni del vento del Lago di Ledro durante mattina. Abbiamo infatti regatato dalle 10:30 fino alle 12:30 quando il vento non era ancora steso.

Le regate iniziano con un'inaspettata intensità di vento sugli 8 nodi, questo ci permette, una volta vinte le prime due partenze, di vincere i primi due match disputati.
Sul 2-0 e dopo un'intera settimana passata in trasferta al Lago di Ledro, allenandoci e regatando, iniziavamo a vedere la fine dell'evento e il meritato riposo che ci spettava.
Nel terzo match (match point) vinciamo la partenza in boa vista la rotazione sinistra e facciamo saltare l'avversario sulla destra. All'incrocio dopo purtroppo la rotazione è destra e veniamo sorpassati per pochissimo; tutto il match lo sfruttiamo per recuperare finchè non tagliamo l'arrivo a pochi centimetri dalla loro prua.
Sul 2-1 ci siamo iniziati ad innervosire perchè eravamo consapevoli di meritarci la vittoria ma che le condizioni meteo erano davvero estreme, il vento iniziava a calare sui 4 nodi e le oscillazioni diventavano sempre più ampie.
Il quarto match è l'unico che davvero ci siamo meritati di perdere, messi sotto stress abbiamo perso il contatto dalla linea e siamo partiti in ritardo (tagliamo comunque l'arrivo davanti, ma con una penalità quindi perdiamo).

A questo punto iniziamo a riflettere e a calmarci, sapevamo di non essere stati fortunati ma volevamo comunque avere la meglio sull'altro equipaggio.
Quindi inizia l'ultimo match, il decisivo.

In partenza mettiamo alla prova il nostro controllo del mezzo, l'avversario prova a liberarsi andando in retromarcia ma senza successo, lo teniamo sulla sinistra della linea di partenza e quando arriva il momento di partire noi partiamo veloci mentre lui rimane fermo in ritardo e lontano dalla linea.
Completiamo due virate e ci mettiamo in copertura  dell'avversario partito 20 secondi in ritardo. Tra di noi ci sono almeno venti metri di distanza orizzontale, la stessa distanza che si viene a creare tra una zona rafficata e una meno. Il risultato è che l'altro equipaggio ci sfila da sottovento riguadagnando il primo posto. Non ci arrendiamo e diamo battaglia fino alla prima boa di bolina dove riagganciamo l'avversario grazie a migliori virate. Alla boa di poppa viene comunicato un cambio di percorso, la boa di bolina viene spostata a sinistra a causa di una forte rotazione. Durante tutta l'ultima bolina il vento ha continuato ad oscillare verso sinistra ma ci aspettavamo, come sempre succede, che il vento tornasse a soffiare da destra. Ci teniamo quindi sulla destra del campo, ormai l'avversario non riesce più a passarci avanti agli incroci, è costretto a virarci in prua, basta poco per passare avanti, basta che in tutto il lato di bolina ritorni un pochino di rotazione destra, arriviamo all'ultimo incrocio di bolina, quello decisivo. Anche senza rotazione destra sembra di aver guadagnato ancora un paio di metri ma proprio quando manca poco all'incrocio il vento ruota ancora più a sinistra inaspettatamente, da una direzione non comune sul Lago di Ledro dove il vento in genere soffia dalla valle.
Nonostante ciò giriamo la boa 10 metri dietro ed eseguiamo immediatamente un gybe-set.
Cerchiamo di agganciare la pressione che aveva preso il nostro avversario prima mentre lui prosegue in poppa senza fare avvicinamento alla linea di arrivo.
Troviamo la pressione che cercavamo ma è ancora più sinistra di prima! Iniziamo la discesa e ci aspettiamo  almeno una piccola rotazione destra (da dietro) per poter strambare e sorpassare l'avversario che invece decide di strambare e iniziare l'avvicinamento questa volta con raffica e rotazione sinistra tale che solo lui riuscisse a tagliare l'arrivo senza strambare.
Nonostante lo avessimo quasi sorpassato in tutto l'ultimo lato di poppa non abbiamo mai avuto la sua stessa pressione nè la direzione del suo vento, quando strambiamo davanti al comitato infatti, lui taglia la linea sulla boa di arrivo vincendo anche li, ahimè, di pochi centimetri.


Perdiamo così la possibilità di arrivare secondi in classifica europea a questo campionato. La delusione è molta, a terra avevamo tutti le lacrime agli occhi ma dopo il debriefing abbiamo realizzato di aver dato il massimo, di aver vinto 4 partenze su 5 e di aver marcato bene l'avversario, purtroppo, troppo frequentemente, nei momenti più salienti, le rotazioni di vento sono state sempre e solo a favore dell'altro team italiano.

Chiudiamo quindi al terzo posto questo campionato europeo con la consapevolezza di aver completato una bella stagione ma di non esserla riuscita a coronare come volevamo, ma questo non è un problema anzi, ci ricorderemo di questa esperienza e ripartiremo da li per la prossima stagione per presentarci al prossimo campionato europeo più agguerriti che mai.



Mondiale F18 2013

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Collaboratori

Ettore

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Optimist no limits

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Antartide

Mondiale 2010

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Italiano Marsala 2010

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Squadra completa

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Barca del Mondiale

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Campo di regata Niteroi

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Si vedono gli optimist, bello difficile no?!

Italiano a Reggio Calabria

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Italiano RC

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Come si divertono....

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