Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

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mercoledì 12 agosto 2015

Ettore e Simone, secondi alla RedBull Foiling Generation!

La RedBull Foiling Generation è un circuito internazionale, sponsorizzato dalla RedBull, che permette ai ragazzi dai 16 ai 20 anni di ogni paese di regatare su catamarani con i foils, e di essere conosciuti e osservati dai team di Coppa America.
La tappa italiana si è svolta a Malcesine e ha contato la partecipazione dei 16 migliori equipaggi. Ettore e Simone, una volta ricevuto l'invito ufficiale, hanno iniziato ad allenarsi su un Hobie Cat18, prestato gentilmente dal direttore sportivo del CNVA.
Decisivo è stato però il weekend di allenamenti sul Nacra17, il catamarano più simile ai Foiling Phantom, con i quali sarebbe stata corsa la regata del circuito.
L'obiettivo principale per i due mentori della regata, Hans Peter e Roman Hagara (due ori conquistati alle Olimpiadi classe Tornado), era quello di insegnare ai giovani velisti l'utilizzo dei Foils, ormai molto usati nelle classi più spinte e competitive.
I catamarani in questione erano infatti in grado di raggiungere velocità superiori ai 30 nodi ad un'altezza di 1.5 metri dall'acqua! 
"Abbiamo avuto solo due giorni di allenamento per adattarci a queste barche, ma più che altro, era essenziale abituarsi a navigare senza stare a contatto con l'acqua e gli schizzi...
Era strano soprattutto navigare a quelle velocità (anche 33-35 nodi) ma ancora più difficile in quei momenti era azzeccare le Lay Line.
Dopo i due giorni di allenamento riuscivamo a manovrare con una certa sicurezza ma eravamo coscienti che, in caso si fosse presentato un ingaggio spinto o una raffica in più, ci saremmo dovuti tenere alla barca e sperare solo di non scuffiare o perderla...
Il momento più rischioso della regata in realtà non era il "volo" sui foils ma i giri di boa. Ci era stato spiegato che le barche potevano essere controllate solo di bolina e di poppa, nelle andature intermedie no. Il che voleva dire che ogni volta che si girava una boa, di bolina o di poppa, dovevamo fare una manovra brusca per non permettere alla barca di prendere velocità: alla prima regata ci è successo proprio questo e al giro di poppa, con 18 nodi, il catamarano si è impennato e per fortuna è tornato a galleggiare sui due scafi dopo pochi secondi... abbiamo tirato un gran sospiro di sollievo!


C'erano solo 4 barche disponibili, siamo stati quindi divisi in batterie dove solo i primi due classificati di ogni regata avevano accesso alla fase successiva. C'era una sola possibilità di essere ripescati.

Il primo giorno di regata abbiamo vinto la prima batteria ma a causa di una penalità presa in partenza, siamo arrivati terzi nella seconda regata. siamo stati così proiettati nel girone dei perdenti, dove bastava solo un'altra sconfitta per essere mandati a casa.
Il secondo giorno però, siamo riusciti a mantenere SEMPRE il controllo e a regatare in maniera semplice. Abbiamo così approfittato degli errori degli altri chiudendo una volta primi ed una secondi.
Il terzo e ultimo giorno eravamo stanchissimi: ci svegliavamo entrambi la mattina solo perchè i muscoli, a freddo durante la notte, ci iniziavano a fare male.
Quel giorno però, ci aspettavano le semifinali e, in caso fosse andata bene, le finali.
La semifinale in realtà è andata particolarmente bene, abbiamo chiuso secondi senza essere mai stati sorpassati, il problema era che stavamo per incontrare i finalisti nel match immediatamente successivo e la stanchezza fisica iniziava veramente a porci dei limiti.
Per fortuna quando il Race Officer di Coppa America ha chiamato in count down per la partenza l'adrenalina ci è salita in corpo e siamo tornati operativi al 100%.
Partiamo terzi e di bolina giriamo nella stessa posizione ma, a differenza degli altri, tentiamo il bordo fuori invece che sotto costa. Il vento da sud intanto iniziava a soffiare sui 20 nodi (intensità con la quale ancora non avevamo mai navigato). Fortunatamente azzecchiamo la layline per il gate di poppa e iniziamo a recuperare spazio sui primi. Incredibilmente i primi due equipaggi creano un ingaggio a 30 nodi e, nel giro, si agganciano e uno di loro scuffia rompendo il bompresso ed il boma.

 Noi e l'altra barca con a bordo Pilati, siamo bravi anche solo a non incastrarci con loro ma a evitarli (perchè a quelle velocità nel tempo in cui chiami la manovra al prodiere hai già percorso 100 metri).
Ci siamo diretti immediatamente al gate di bolina, ma proprio li, visto l'intensità del vento in aumento, era stata accorciata la regata.

Finiamo così la tappa della RedBull foiling generation in seconda posizione, avendo regatato con velisti più abituati sicuramente di noi a navigare sui catamarani o comunque ad alte velocità, che noi non avevamo mai avuto modo di provare.
Abbiamo anche imparato molto dai nostri mentori e speriamo che questa regata ci abbia anche garantito la visibilità sperata".

Mondiale F18 2013

Mondiale F18 2013

Collaboratori

Ettore

Ettore

Optimist no limits

Optimist no limits
Antartide

Mondiale 2010

Mondiale 2010

Italiano Marsala 2010

Italiano Marsala 2010

Squadra completa

Squadra completa

Barca del Mondiale

Barca del Mondiale

Campo di regata Niteroi

Campo di regata Niteroi
Si vedono gli optimist, bello difficile no?!

Italiano a Reggio Calabria

Italiano a Reggio Calabria

Italiano RC

Italiano RC

Come si divertono....

Come si divertono....