Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

Oro Mondiale Match Race 2018!

giovedì 12 luglio 2018

Rivincita contro l'Australia, Youth Match Racing World Champion!


Siamo "finalmente" giunti all'evento clou dell'anno, ciò per cui ci siamo impegnati fin da agosto 2017, il Campionato mondiale giovanile 2018 sul Lago di Ledro.
Quando ci informarono che l'edizione 2018 si sarebbe svolta a Ledro io e la mia squadra rimanemmo un po' perplessi.
La location è sicuramente tra le più belle dal punto di vista paesaggistico, ma il vento con cui si regata solitamente è spesso molto instabile e "regala" molte sorprese anche ai regatanti più esperti.

Abbiamo quindi concentrato la nostra preparazione nel lavoro di squadra per affrontare ed ottimizzare al meglio i salti di vento.
Ci siamo allenati duramente tutto l'inverno e la primavera, nei posti più "difficili", andando a regatare la dove il livello dei concorrenti fosse il più alto possibile.

Siamo stati dentro la città di Stettino, a navigare sui canali, e in mezzo alle isole delle Bermuda, dove il vento e la corrente saltavano da matti. Abbiamo imparato da tutti, dai team più esperti e anziani a quelli più giovani e facoltosi.

Finalmente è arrivato il grande momento, il grande giorno, e adesso dobbiamo dimostrare sul Lago di Ledro cosa abbiamo imparato e se siamo migliorati, e ottenere il riscatto dalla finale persa nel 2017 contro l'Australia.

Prima del Mondiale ci siamo iscritti al Grado2, in programma sempre a Ledro, e dopo aver battuto i nostri avversari giovani conquistiamo il terzo gradino del podio, con un po' di amarezza, ma questo ci mantiene carichi e concentrati per ciò che verrà dopo. Ben più importante.

Day 1
Segnale di avviso ore 10, primo Round Robin, tutto inizia in orario, e il nostro primo avversario è  francese.
Lo battiamo in partenza e rimaniamo davanti durante tutta la bolina, teniamo comunque sempre la testa alta per notare subito e capire meglio sul campo le raffiche davanti a noi.
Più o meno lo stesso succede negli altri match della giornata, chiudiamo bene vincendo con il parziale di 7-0 che è sicuramente di buon auspicio per noi, inoltre essendo l'unico equipaggio ad avere incassato il 100% delle vittorie, facciamo capire a tutti di essere tra i candidati alla finale 2018.


Day 2
Oggi ci aspettano due match importanti, il primo contro l'inglese Whitfield e a seguire l'australiano Buolden.
Il secondo giorno è sempre quello dove perdiamo più match, dovremmo cercare di sbloccare questa situazione visto che dobbiamo affrontare gli avversari più "temibili".
Le previsioni danno pioggia ma per le 12 siamo in acqua.
Riusciamo ancora ad avere la meglio sulla linea di partenza e mantenere il sangue freddo nei momenti chiave, vincendo i primi 3 match della giornata.
Siamo sul 10-0, domani ci spetta solo l'ultimo match per concludere il primo Round Robin e sono molto contento di non aver dato cenni di cedimento nella seconda giornata!

Day 3
Ovviamente al briefing ci comunicano che è necessario finire il Round Robin velocemente visto il ritardo accumulato ieri. Oggi inizierà anche il secondo Round, il "ritorno".
Iniziamo alla grande battendo un altro dei team favoriti, gli americani di Weis.
Chiudiamo con 11 vittorie su 11, un risultato strepitoso per un Mondiale.
La nostra costanza stupisce tutti, e la differenza si vede bene dalla classifica dove il secondo si trova al 70% di vittorie.
Ma non c'è tempo di festeggiare, e non possiamo perdere la concentrazione, si corre per iniziare il secondo Round.
I nostri primi due match sono tranquilli.
Alle 14.00  rientriamo a causa di un temporale che impedisce al vento di stendersi su tutto il lago.
Alle 16.00, spinti dagli americani e dai neozelandesi (malgrado non conoscano il lago), i giudici ci fanno uscire per provare a completare qualche altro volo.
La direzione del vento è quella opposta al solito, il comitato è costretto a mettere dei nuovi gavitelli per le boe e intorno alle 16:45, col vento sui 5 nodi e molto instabile nella direzione, viene dato il primo segnale di partenza.
Noi vinciamo il nostro match contro il giapponese mentre proprio gli americani e i neozelandesi perdono i loro a causa di una rotazione a loro sfavorevole.
Noi, doppiamente contenti, torniamo in albergo col 100% delle vittorie che sommate sono ben 14/14!!
Sinceramente non sono più stressato ma inizio già ad inquadrare i possibili semifinalisti che ci troveremo ad incontrare.

Day 4
Inizia ufficialmente la corsa per la semifinale, solo i primi 4 della somma dei due Round Robin passano allo stage successivo.
Noi, battendo i kiwi e gli inglesi anche al ritorno, siamo pienamente qualificati e, vincendo anche contro Russia, Giappone e Danimarca, abbiamo la certezza di essere primi in classifica sebbene con 2 match ancora da disputare.
A causa delle condizioni meteo del pomeriggio, non riusciamo a completare il girone.
Registriamo la nostra prima sconfitta contro le svedesi, il team composto da sole donne è stato oggetto di scherzi e prese in giro contro di noi per tutto l'evento. La causa reale della sconfitta è stata che, presi dalla regata, abbiamo girato la boa più vicina alla nostra lay-line che era arancione invece di rossa. Si è trattato di un momento di black-out e subito dopo aver issato lo spinnaker ci siamo resi conto di cosa stava succedendo... forse si è trattato dei primi cenni di stanchezza dopo 4 giorni di stress da competizione.
Rientriamo a terra con il parziale di 19-1 e già vincenti.


Day 5
In fin dei conti nel Match Race questo è il giorno che conta. Il più rischioso.
Nella mia testa continuo a ripetermi: "che senso ha vincere entrambi i Round Robin se poi dopo perdo in semifinale...? ". E lo stress sale.

Iniziamo concludendo il secondo Round Robin, dove perdiamo veramente il nostro primo match, contro l'australiano.
La situazione però è sotto controllo e infatti vinciamo il match finale contro USA.

Arriva il momento per me di scegliere il nostro avversario della semifinale, essendo noi i vincitori indiscussi dei 2 Rounds.

Sinceramente speravo che le svedesi si qualificassero per poterle scegliere, invece mi trovo gli skipper di AUS, NZL e USA.

Pensando al Mondiale 2017 di Los Angeles, e al bel risultato ottenuto, scelgo Egnot (NZL) come nostro avversario per la semifinale.
Passa alla finale il primo team che raggiunge le 2 vittorie.
Dimostriamo di essere molto aggressivi in partenza, la concentrazione e massima, e in entrambe le regate, negli ultimi 20 secondi alla partenza, siamo in grado di dare penalità e partire avanti a Egnot.
I Kiwi rimangono dietro in entrambe le regate provando a lottare fino a che la nostra prua non attraversa la linea di arrivo.
Vinciamo quindi la semifinale per 2-0 !!
Succede lo stesso tra AUS - USA 2-0.


Mentre aspetto il mio equipaggio, sulla barca da me estratta per le Finali, mi sento stranamente rilassato, come se avessi già raggiunto il mio obiettivo: ripetere la finale del Mondiale 2017.
Ma poi dopo pochi istanti ripenso a come mi sono sentito dopo la sconfitta a Los Angeles e allora dico dentro di me: "Questa volta no, questa volta siamo in casa, il tifo è tutto per noi e dobbiamo vincere, continuare a vincere, come se fosse un Round Robin del primo giorno di regate".
Si riparte.

Inizia quindi la Finale, vince il titolo il primo Team che arriva a 3 vittorie.
Nella prima otteniamo una partenza pari ma siamo in grado di raggiungere per primi la zona più ventosa e questa è principalmente la chiave per vincere gara 1.
Siamo contenti che sulla collina dove stanno i nostri sostenitori sventoli la bandiera italiana e si senta il calore della tifoseria, cosa che in California l'anno scorso era solo per il nostro avversario.
Nel secondo match l'australiano riesce a metterci in seria difficoltà nel dyal-up anche a causa di una rotazione estrema a destra e di un gran calo di vento.
Perdiamo quindi il match nonostante fossimo riusciti a partire pari, non bastano gli ultimi 10 metri guadagnati a tagliare prima di Boulden l'arrivo.


Gara 3, è essenziale, chi vince passa al match point.
Il vento va sempre più a destra e allora intuisco che sarà necessario lottare per vincere la partenza e posizionarsi in barca giuria. Se il piano però non dovesse funzionare non ci sarebbero mezze misure: non saremmo più in grado di virare subito e quindi la regata sarebbe persa. Un grosso rischio.
Il nostro pre-start è più aggressivo che mai, cacciamo l'avversario attenti a non essere in ritardo sulla linea neanche di un secondo. Partiamo avanti e vinciamo il match 3.


Sul 2-1 vediamo la meta finalmente vicina.
Dopo un anno di lavoro, vincendo questo match, potremmo raggiungere il nostro obiettivo e diventare Campioni del Mondo nel Match Race.
Cerco di non pensarci troppo, e capisco che la quarta partenza dovrà essere la copia della terza, con la sola differenza che ci troveremo ad entrare sulla linea da BLU quindi da sinistra.
Il pre-start mette sotto stress tutti perchè, a causa della rotazione destra del vento, ci troviamo lontani dalla linea di almeno 250 metri.
Nonostante ciò continuiamo a cacciare Boulden (solitamente abituato ad essere lui il "cacciatore") fino agli ultimi 10 secondi dove ci fermiamo in dial-up, accanto al comitato ma con noi posizionati sottovento a bloccare ogni sua possibile mossa.
Lui riesce comunque a virare ma per noi la manovra è più semplice e riusciamo a partire prima.
Decido di virare nonostante fossimo in marcatura dell'avversario perchè sono sicuro al 100% che ci sia più vento sulla destra.
Chiamo la virata e, a sorpresa di tutti, ce ne andiamo.
In boa abbiamo 30 metri di vantaggio e per gli australiani è difficile recuperarci anche se, nell'ultima poppa, il vento li aiuta molto e regala a tutti un bel fotofinish dove la nostra prua è la prima a tagliare il traguardo!
Vinciamo la finale per 3-1 sull'Australia!
La rivincita è servita.


Non c'è molto da aggiungere, tutto ha funzionato alla perfezione ed è stato grazie a tutto il lavoro fatto PRIMA del mondiale, sacrificando tempo allo studio, agli amici e alla famiglia.
Ma la soddisfazione è tanta per tutti.

Abbiamo potuto contare sullo staff tecnico del nostro circolo per gli allenamenti, per avere sempre pronte le barche, i gommoni ecc...
Tutto parte dalle basi e l'impegno poi se tutto va bene i risultati arrivano, sempre.

Grazie a tutti quelli che ci hanno seguito e creduto in noi, prossimo appuntamento all'Europeo Open di Tallin (EST).


mercoledì 16 maggio 2018

Regatare tra i migliori per crescere, Argo Group Gold Cup 2018, Bermuda

Fin da quando abbiamo iniziato a fare match race, abbiamo sempre sognato di regatare contro i più forti e famosi velisti di questa specialità.
L'occasione si è presentata a noi quando, a gennaio, abbiamo ottenuto l'invito per la 68° Argo Group Gold Cup che assegna al vincitore la famosa coppa d'oro del Re Edoardo VII.

La regata non si presenta certo semplice, innanzitutto si svolge alle Bermuda, paradiso naturale ma con un'umidità molto elevata, il grado dei match si appresta ad essere il massimo: 1

Le barche utilizzate sono gli IOD, barche di 10 metri a chiglia lunga del 1936, molto pesanti ma ben invelate.

Il livello come ho già detto è alto, noi siamo consapevoli che la settimana la passeremo ad imparare e speriamo di riuscirci a togliere qualche soddisfazione..

Practice Day
Il primo approccio alle barche, già solo guardandole dalla banchina è traumatico, il layout di coperta di ciascuna barca è diversa: ci sono barche con gli strozzatori del carrello randa avanti e alcune che ce l'hanno indietro; lo stesso per quanto riguarda il backstay. C'è addirittura una barca che non ha i winch del circuito spi...

Scendiamo in acqua pensando di lavorare principalmente sulle manovre, pensando che quelle saranno il vero problema ma ci sbagliamo di grosso.
Proprio mentre stiamo uscendo dal porto a vela, chiamo una virata vicino ad un molo in cemento per provare subito un po' di controllo. Ci stavamo per schiantare e spaccare tutto... La barca è sorda e non sente il timone, servono 2/3 secondi per far si che la manovra inizi veramente, dopodiché l'abbrivio che acquisisce non si esaurisce mai, neanche quando rimetto il timone al centro.
Dopo lo spavento iniziale iniziamo a lavorare sulle issate e le ammainate che alla fine, con un po' di pratica, non sono neanche difficili nonostante il layout di coperta sia un po' "differente".

Quando stiamo per rientrare ci ferma un team americano per chiederci di fare qualche prova di partenza e subito accettiamo.
Il risultato è deprimente, io non ho il controllo della barca e ogni mia manovra viene eseguita in ritardo dalla barca, questo ci porta ad essere sempre in ritardo sull'avversario.

Day 1
Siamo al briefing delle 9, ci sono tutti. Io sono sotto pressione perchè ieri non sono riuscito ad avere il controllo della barca e non ce l'ho neanche adesso, devo trovare un modo per difendermi dagli attacchi avversari in partenza nonostante non riesca a spostarmi sulla linea come sono abituato a fare.
Per fortuna Andrea mi calma e mi ricorda che anche gli avversari più forti hanno due gambe e una sola testa.

La giornata inizia col Round Robin, dove però non riusciamo a dare il meglio di noi a causa di una mancata interpretazione del campo di regata: il vento viene da sud e siamo costretti a bordeggiare nel verso perpendicolare del canale di fronte al Royal Bermuda Yacht Club. Le partenze non sono poi cosi essenziali visto che i numerosi salti di vento mescolano le carte più e più volte.
Il percorso prevede 3 giri e noi perdiamo 3 match proprio all'ultimo incrocio dell'ultima bolina. Un po' di fortuna non avrebbe fatto male per risolvere una giornata con cosi tante sconfitte..
Verso la fine della giornata inizio a prendere le misure e infatti, all'ultimo match, partiamo bene e controlliamo l'avversario, come siamo abituati a fare, e vinciamo il nostro primo incontro.

Day 2
Oggi il programma prevede di finire il Round Robin e di iniziare il girone dei ripescaggi dai quali vengono esclusi i migliori 4 del primo Round. Ovviamente non lottiamo per le prime quattro posizioni ma siamo consapevoli di dover andare ai ripescaggi anche nel caso riuscissimo a vincere tutti i match.
Finiamo quindi il nostro Round Robin considerandolo un allenamento e portando a casa un'altra vittoria.

Alle 15 rientriamo in porto per procedere con l'estrazione per le barche dei ripescaggi. In questo secondo round il livello è più basso ma sono presenti comunque velisti forti come Mirsky e McGregor. Solo 4 passano ai quarti di finale per affrontare i migliori 4 già qualificati.

Il nostro primo match delle "regate che contano" è contro il polacco che conosciamo bene.
Gli diamo penalità per una 11 in partenza e poi gli stiamo attaccati fino al traguardo dove prova a scontare il suo fallo senza successo.

Iniziamo quindi alla grande il nuovo girone ma ci aspetta ancora un match per dichiarare finita la lunga giornata iniziata alle 9, la McGregor (2 titoli mondiali match e un'Olimpiade).
Mi rendo conto di essere migliorato molto nel controllo, specialmente quando ci troviamo a darci fastidio nel prestart vicino alla banchina in cemento.
Vinciamo la partenza sulla destra e prendiamo il controllo netto del match. La regata è lunga e ci aspettano 3 boline e 3 poppe, siamo anche ostacolati dal gate di poppa che offre all'avversario una via di fuga facile quando sta dietro ad ogni giro di poppa.
Alla seconda boa di poppa giriamo avanti e le ragazze ci seguono per poi virare dopo 50 metri. Noi ovviamente marchiamo ma questo non è sufficiente perchè finiamo in layline grazie ad un salto di vento di 30° e loro navigano, anche se sotto vento, con un buono ancora maggiore del nostro, fino a sorpassarci.
Concludiamo la giornata con l'amaro in bocca e come sempre appesi ad un filo.

Day 3
Ultimo giorno dei ripescaggi, potrebbe essere il giorno più corto della settimana perchè dalle 14 è prevista la regata degli sponsor.
A noi servono matematicamente 3 vittorie, o meglio 4, per entrare ai quarti di finale.
Partiamo con 1-1 quindi c'è da lavorare sodo.
I primi due match li perdiamo a causa di una mia disattenzione in partenza: con l'abbrivio che prendono queste barche, si rischia di essere esclusi dalla linea di partenza, tramite un dial-up, anche quando si è a centro linea a 30 metri dalla linea. Questo fatto rende più forte chi caccia, cosa in realtà opposta quando si regata con barche più moderne.

Gli ultimi due match sono la chiave per i quarti e noi siamo nella tipica "must win situation".
Il primo Match è contro Lalumiere, non un fenomeno del match race ma un ottimo velista e primo attualmente nel round robin dei ripescaggi.
Lo battiamo in partenza e non lo molliamo neanche per un secondo eccetto per un incrocio, dove non ci conviene virare due volte consecutive ma questo ci fa perdere momentaneamente la leadership. Lo sorpassiamo all'ultima bolina grazie ad una migliore tattica e agli spazi in cui ci ha lasciato navigare liberi.
Il primo passo è fatto ora tocca al noto Gilmour. Non se la stava passando bene a livello di punteggio ma a bordo con lui c'era il famoso Swinton. Non si può mai sapere..
Partiamo in barca e lui in boa, lo controlliamo, perdiamo strada ad ogni incrocio ma rimaniamo tra lui e la boa e questo ci è sufficiente a tagliare, dopo una poppa da cardiopalma, avanti a lui di pochi metri.

Ci siamo, i numeri sono buoni, speriamo solo che grazie agli scontri diretti riusciremo ad entrare ai quarti!

Day4
Alla conferenza stampa di ieri siamo stati scelti come sfidanti per i quarti dal migliore, Taylor Canfield.
I ragazzi sono carichi, anche se sono stati svegliati alle 6 dai bambini della loro famiglia che li ospita.
Non capita spesso, per noi, di incontrare un avversario cosi forte ed esperto come Taylor, per di più è come se giocasse in casa avendo vinto già una volta la Gold Cup.

La nostra mentalità come ho dichiarato alla conferenza rimane la stessa di questi giorni "Siamo venuti qui per imparare e lo continueremo a fare, specialmente contro Canfield. Ma non siamo stressati, faremo del nostro meglio per andare avanti"

Il mio feeling con la barca è migliorato tanto, e soprattutto la comunicazione a bordo ora fa la differenza visto che su ogni raffica la mia poggiata di timone è inutile e devo essere seguito da un ottimo trim delle vele per andare dritto quando il vento cambia.

Nella prima partenza contro Canfield partiamo rollandolo sopravvento in partenza, ma la sua puntualità sulla linea fa si che lui riesca a rimanere a contatto fino a che, dopo 5/6 incroci, prende il controllo del match. Nella poppa proviamo ad attaccarlo ma prendiamo una penalità.

Nel secondo match riusciamo a vincere la destra del campo ma non siamo abbastanza veloci nei momenti chiave della bolina e questo ci costa la seconda regata.

Il terzo e ultimo match ci vede con le spalle al muro ma spesso, è proprio la situazione in cui siamo più efficaci a quanto pare. Partiamo meglio di lui, sopravvento e alti, riusciamo a tenerlo fino alla bolina e dopodichè inizia il duello. Teniamo anche in poppa ma abbiamo una penalità pendente.
Appena possibile la scontiamo ma Taylor, anche da sottovento, non ci lascia spazio.
All'arrivo siamo costretti a fare un blocco sul comitato ma questo ci costa la regata in quanto non ho previsto bene il raggio di rotazione degli IOD e Canfield, semplicemente facendo qualche finta e aspettando, è riuscito ad infilarsi rimediando una bandiera verde e a vincere anche il terzo match.

Complimenti veramente a lui che ha vinto anche la finale sullo svedese Berntsson.
Da Canfield abbiamo imparato tanto, ci sono molti piccoli aspetti del match race che noi sottovalutavamo ma che invece lui, come gli altri velisti di primo livello, considerano sempre.
Noi abbiamo fatto bene a focalizzarci prima sulle cose basilari ma da adesso, è giusto fare il passo che ci porterà, con duro lavoro, ai piani alti.
Sappiamo su cosa allenarci e cosa c'è da migliorare ma siamo sulla strada giusta, è questo lo dimostrano i complimenti di Taylor e Berntsson, che sono i velisti che più stimiamo perchè li abbiamo visti sempre su you-tube nei match dell'Alpari Match Tour. Lo dimostra anche il Jordy Walker Trophy, assegnato al team che è migliorato di più durante la stagione.


Siamo quindi soddisfatti della trasferta e torniamo in Italia con un bel bagaglio che ci servirà sicuramente per il Lago di Ledro dove andremo a regatare a giugno.

Le Bermuda sono delle isole fantastiche ma ancora di più lo sono le persone che ci abitano come hanno dimostrato i nostri "hosts" ospitandoci per una settimana in casa loro offrendoci tutti i comfort  nelle loro possibilità.
Grazie soprattutto al nostro nuovo sponsor NutriXant che ci ha agevolato la trasferta e ha fatto il tifo per noi!















mercoledì 2 maggio 2018

Si entra nel vivo della stagione, argento al Szczecin Match Race Grade2 per il CNVA Sailing Team

Dopo gli allenamenti invernali e il grado3 di Scarlino eccoci ad affrontare i migliori equipaggi d'Europa al Szczecin Match Race in Polonia.
L'evento è diventato grado 2 grazie alla partecipazioni di team forti posizionati alti in ranking list mondiale.
Noi siamo entrati da favoriti essendo settimi in ranking, e questo ci ha tenuto maggiormente sotto pressione rispetto agli altri.


Day 1
Il format è quello classico,ormai lo conosciamo, Round Robin - Quarti di finali - Semifinali e Finali.
Il vincitore del Round Robin salta i quarti e si qualifica direttamente alle semifinali, bel vantaggio visti i ritmi di regate sostenuti.

Iniziamo i nostri match contro due equipaggi polacchi, bravi ma non eccezionali, la pressione è alta perchè bisogna vincere da subito.
Le prime partenze non sono brillanti ma riusciamo ad essere veloci e a mantenere sangue freddo anche quando non siamo in testa.
Nell'ultima poppa contro Harasimowicz prendiamo una penalità ma un nostro blocco fatto all'arrivo ci permette di avere la meglio e iniziare a smarcare le prime vittorie.

Dopo aver rotto il ghiaccio, anche Andrea a bordo è ancora una novità per noi quindi ci vuole tempo per l'affiatamento giusto, riprendiamo i nostri match vincendo fin da subito anche le partenze.

La giornata si chiude con 7 vittorie e 0 sconfitte, siamo gli unici a non essere stati mai battuti.



Day 2
Questo è un giorno critico per noi perchè Andrea, a causa di un impegno, deve partire, a bordo lo sostituisce Lorenzo Arcangeli, nuova leva giovane che si è allenata con noi durante l'inverno.
Iniziamo subito contro il croato e successivamente contro l'olandese.
Quest'ultimo è Juniores come noi, sarà quindi un avversario che incontreremo anche nelle future regate. Batterlo non sarebbe male per stabilire da subito chi è il più esperto.
Fortunatamente, nonostante le numerose proteste, gli arbitri non penalizzano nessuno in particolare e ci lasciano proseguire la regata da noi dominata fin dalla partenza. E vinciamo.

Non mancano certo momenti in cui le barche sono molto vicine tra loro, lo spettacolo è assicurato.
Con grande soddisfazione vinciamo il Round Robin nonostante un piccolo inconveniente con lo svizzero che ci fa perdere un match. (10-1)

A fine giornata siamo tutti soddisfatti per il lavoro svolto, abbiamo manovrato bene nonostante le condizioni di vento teso e non abbiamo dato cenni di cedimento dovuti al cambio di equipaggio.

Degno di nota è la vittoria su Zbroja, il polacco locale. Si presenta all'evento come numero 8 in ranking. E' il nostro più diretto avversario.
Inutile dire che stiamo passando tutti giorni a studiarci a vicenda, in vista delle fasi finali.



Day 3
La giornata si appresta ad essere ventosa, più di ieri. Le barche vengono fatte uscire già con i terzaroli montati per iniziare più velocemente i quarti di finale. Noi ci limitiamo ad osservare da terra.

Finiti i quarti, i vincitori sono Zbroja, l'olandese e un altro polacco, Jablkowski.
Scegliamo come nostro sfidante per le semifinali quest'ultimo, e stranamente l'organizzazione ci comunica che le semifinali si svolgeranno al meglio delle 5 prove (passa alle finali il team che vince per primo 3 match) nonostante fossero già le 12.00 e il tempo limite per l'ultima prova era fissato alle 16.00.

In 3 match riusciamo a mettere KO il nostro avversario nonostante le regate siano state delle vere e proprie sportellate con tanto di contatti e penalità. Non ci resta che aspettare il vincitore dell'altro incontro per capire chi ci sfiderà in finale.

Dopo una combattuta semifinale la spunta il locale Zbroja, emerge ovviamente la sua più approfondita conoscenza della barca e del campo di regata molto difficile da interpretare con tutte quelle raffiche. Lo aspettavamo.

Sono le 14:50 e il comitato decide di iniziare le finali al meglio delle 3 (vince chi arriva per primo a due vittorie).
Tra una cosa e l'altra iniziamo a regatare alle 15.00 e iniziamo bene dando penalità all'avversario a seguito della sua perdita di controllo durante il dual-up.
Partiamo veloci e liberi, e giriamo la prima bolina attaccati alla poppa dell'avversario ma, durante il giro di boa, dopo una strambata, si strappa il ponticello del carrello randa su cui era fissato il bozzello della scotta.
Il risultato è che navighiamo tutta la seconda bolina con la randa in diretta con raffiche sui 23/25 nodi.
Ovviamente perdiamo metri e questo permette al nostro avversario di scontare la sua penalità durante la bolina. Giriamo l'ultima boa ancora vicini e ci dirigiamo verso l'arrivo. Per poco non riusciamo a ingaggiarci da sotto vento ma l'ultima strambata viene male a causa della mancanza della scotta randa, difficile da cazzare in poppa con quel vento...!
Perdiamo quindi il primo match di pochi metri.

Non ci penso due volte a chiedere il cambio barca, per lasciare quel danno a Zbroja, ma il tempo che  il tecnico ha impiegato per riparare la barca ha fatto si che non fosse più possibile partire per la seconda regata perchè oramai avevamo già passato il tempo limite delle 16.00.



Dunque perdiamo il primo match delle finali a causa di un danno grave alla barca, e di conseguenza perdiamo la leadership dell'evento che abbiamo mantenuto per tutti e tre i giorni perchè l'organizzazione ha dato più tempo alle semifinali che alle finali.
Decretare un vincitore con una sola prova disputata, in eventi come questi, è veramente assurdo.

Durante tutto il viaggio di ritorno ho pensato a chi dare la colpa di quanto accaduto.
Ovviamente l'organizzazione ha gestito in maniera poco intelligente i tempi, di fatto aiutando molto il proprio atleta locale, ma il mio giudizio a fine evento rimane invariato: abbiamo gestito la regata in maniera matura, curando ogni match senza mai sottovalutare nessun avversario e questo ci ha portato a vincere quasi tutti i match.
Zbroja è stato fortunato e sicuramente le capacità tecniche di uno sportivo non devono essere misurate su un singolo evento ma su un periodo ben esteso dove si possa notare la costanza e la determinazione.
Cosa che a noi non è mancata in questi mesi di preparazione e di inizio stagione.

Sabato siamo alle Bermuda per la Argo Group Gold Cup, cercheremo di dare il meglio ma soprattutto di imparare dai migliori e sviluppare qualche nuova tecnica!










Mondiale F18 2013

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Collaboratori

Ettore

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Optimist no limits

Optimist no limits
Antartide

Mondiale 2010

Mondiale 2010

Italiano Marsala 2010

Italiano Marsala 2010

Squadra completa

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Barca del Mondiale

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Campo di regata Niteroi

Campo di regata Niteroi
Si vedono gli optimist, bello difficile no?!

Italiano a Reggio Calabria

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Italiano RC

Italiano RC

Come si divertono....

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