Siamo "finalmente" giunti all'evento clou dell'anno, ciò per cui ci siamo impegnati fin da agosto 2017, il Campionato mondiale giovanile 2018 sul Lago di Ledro.
Quando ci informarono che l'edizione 2018 si sarebbe svolta a Ledro io e la mia squadra rimanemmo un po' perplessi.
La location è sicuramente tra le più belle dal punto di vista paesaggistico, ma il vento con cui si regata solitamente è spesso molto instabile e "regala" molte sorprese anche ai regatanti più esperti.
Abbiamo quindi concentrato la nostra preparazione nel lavoro di squadra per affrontare ed ottimizzare al meglio i salti di vento.
Ci siamo allenati duramente tutto l'inverno e la primavera, nei posti più "difficili", andando a regatare la dove il livello dei concorrenti fosse il più alto possibile.
Siamo stati dentro la città di Stettino, a navigare sui canali, e in mezzo alle isole delle Bermuda, dove il vento e la corrente saltavano da matti. Abbiamo imparato da tutti, dai team più esperti e anziani a quelli più giovani e facoltosi.
Finalmente è arrivato il grande momento, il grande giorno, e adesso dobbiamo dimostrare sul Lago di Ledro cosa abbiamo imparato e se siamo migliorati, e ottenere il riscatto dalla finale persa nel 2017 contro l'Australia.
Prima del Mondiale ci siamo iscritti al Grado2, in programma sempre a Ledro, e dopo aver battuto i nostri avversari giovani conquistiamo il terzo gradino del podio, con un po' di amarezza, ma questo ci mantiene carichi e concentrati per ciò che verrà dopo. Ben più importante.
Day 1
Segnale di avviso ore 10, primo Round Robin, tutto inizia in orario, e il nostro primo avversario è francese.
Lo battiamo in partenza e rimaniamo davanti durante tutta la bolina, teniamo comunque sempre la testa alta per notare subito e capire meglio sul campo le raffiche davanti a noi.
Più o meno lo stesso succede negli altri match della giornata, chiudiamo bene vincendo con il parziale di 7-0 che è sicuramente di buon auspicio per noi, inoltre essendo l'unico equipaggio ad avere incassato il 100% delle vittorie, facciamo capire a tutti di essere tra i candidati alla finale 2018.
Day 2
Oggi ci aspettano due match importanti, il primo contro l'inglese Whitfield e a seguire l'australiano Buolden.
Il secondo giorno è sempre quello dove perdiamo più match, dovremmo cercare di sbloccare questa situazione visto che dobbiamo affrontare gli avversari più "temibili".
Le previsioni danno pioggia ma per le 12 siamo in acqua.
Riusciamo ancora ad avere la meglio sulla linea di partenza e mantenere il sangue freddo nei momenti chiave, vincendo i primi 3 match della giornata.
Siamo sul 10-0, domani ci spetta solo l'ultimo match per concludere il primo Round Robin e sono molto contento di non aver dato cenni di cedimento nella seconda giornata!
Day 3
Ovviamente al briefing ci comunicano che è necessario finire il Round Robin velocemente visto il ritardo accumulato ieri. Oggi inizierà anche il secondo Round, il "ritorno".
Iniziamo alla grande battendo un altro dei team favoriti, gli americani di Weis.
Chiudiamo con 11 vittorie su 11, un risultato strepitoso per un Mondiale.
La nostra costanza stupisce tutti, e la differenza si vede bene dalla classifica dove il secondo si trova al 70% di vittorie.
Ma non c'è tempo di festeggiare, e non possiamo perdere la concentrazione, si corre per iniziare il secondo Round.
I nostri primi due match sono tranquilli.
Alle 14.00 rientriamo a causa di un temporale che impedisce al vento di stendersi su tutto il lago.
Alle 16.00, spinti dagli americani e dai neozelandesi (malgrado non conoscano il lago), i giudici ci fanno uscire per provare a completare qualche altro volo.
La direzione del vento è quella opposta al solito, il comitato è costretto a mettere dei nuovi gavitelli per le boe e intorno alle 16:45, col vento sui 5 nodi e molto instabile nella direzione, viene dato il primo segnale di partenza.
Noi vinciamo il nostro match contro il giapponese mentre proprio gli americani e i neozelandesi perdono i loro a causa di una rotazione a loro sfavorevole.
Noi, doppiamente contenti, torniamo in albergo col 100% delle vittorie che sommate sono ben 14/14!!
Sinceramente non sono più stressato ma inizio già ad inquadrare i possibili semifinalisti che ci troveremo ad incontrare.
Day 4
Inizia ufficialmente la corsa per la semifinale, solo i primi 4 della somma dei due Round Robin passano allo stage successivo.
Noi, battendo i kiwi e gli inglesi anche al ritorno, siamo pienamente qualificati e, vincendo anche contro Russia, Giappone e Danimarca, abbiamo la certezza di essere primi in classifica sebbene con 2 match ancora da disputare.
A causa delle condizioni meteo del pomeriggio, non riusciamo a completare il girone.
Registriamo la nostra prima sconfitta contro le svedesi, il team composto da sole donne è stato oggetto di scherzi e prese in giro contro di noi per tutto l'evento. La causa reale della sconfitta è stata che, presi dalla regata, abbiamo girato la boa più vicina alla nostra lay-line che era arancione invece di rossa. Si è trattato di un momento di black-out e subito dopo aver issato lo spinnaker ci siamo resi conto di cosa stava succedendo... forse si è trattato dei primi cenni di stanchezza dopo 4 giorni di stress da competizione.
Rientriamo a terra con il parziale di 19-1 e già vincenti.
Day 5
In fin dei conti nel Match Race questo è il giorno che conta. Il più rischioso.
Nella mia testa continuo a ripetermi: "che senso ha vincere entrambi i Round Robin se poi dopo perdo in semifinale...? ". E lo stress sale.
Iniziamo concludendo il secondo Round Robin, dove perdiamo veramente il nostro primo match, contro l'australiano.
La situazione però è sotto controllo e infatti vinciamo il match finale contro USA.
Arriva il momento per me di scegliere il nostro avversario della semifinale, essendo noi i vincitori indiscussi dei 2 Rounds.
Sinceramente speravo che le svedesi si qualificassero per poterle scegliere, invece mi trovo gli skipper di AUS, NZL e USA.
Pensando al Mondiale 2017 di Los Angeles, e al bel risultato ottenuto, scelgo Egnot (NZL) come nostro avversario per la semifinale.
Passa alla finale il primo team che raggiunge le 2 vittorie.
Dimostriamo di essere molto aggressivi in partenza, la concentrazione e massima, e in entrambe le regate, negli ultimi 20 secondi alla partenza, siamo in grado di dare penalità e partire avanti a Egnot.
I Kiwi rimangono dietro in entrambe le regate provando a lottare fino a che la nostra prua non attraversa la linea di arrivo.
Vinciamo quindi la semifinale per 2-0 !!
Succede lo stesso tra AUS - USA 2-0.
Mentre aspetto il mio equipaggio, sulla barca da me estratta per le Finali, mi sento stranamente rilassato, come se avessi già raggiunto il mio obiettivo: ripetere la finale del Mondiale 2017.
Ma poi dopo pochi istanti ripenso a come mi sono sentito dopo la sconfitta a Los Angeles e allora dico dentro di me: "Questa volta no, questa volta siamo in casa, il tifo è tutto per noi e dobbiamo vincere, continuare a vincere, come se fosse un Round Robin del primo giorno di regate".
Si riparte.
Inizia quindi la Finale, vince il titolo il primo Team che arriva a 3 vittorie.
Nella prima otteniamo una partenza pari ma siamo in grado di raggiungere per primi la zona più ventosa e questa è principalmente la chiave per vincere gara 1.
Siamo contenti che sulla collina dove stanno i nostri sostenitori sventoli la bandiera italiana e si senta il calore della tifoseria, cosa che in California l'anno scorso era solo per il nostro avversario.
Nel secondo match l'australiano riesce a metterci in seria difficoltà nel dyal-up anche a causa di una rotazione estrema a destra e di un gran calo di vento.
Perdiamo quindi il match nonostante fossimo riusciti a partire pari, non bastano gli ultimi 10 metri guadagnati a tagliare prima di Boulden l'arrivo.
Gara 3, è essenziale, chi vince passa al match point.
Il vento va sempre più a destra e allora intuisco che sarà necessario lottare per vincere la partenza e posizionarsi in barca giuria. Se il piano però non dovesse funzionare non ci sarebbero mezze misure: non saremmo più in grado di virare subito e quindi la regata sarebbe persa. Un grosso rischio.
Il nostro pre-start è più aggressivo che mai, cacciamo l'avversario attenti a non essere in ritardo sulla linea neanche di un secondo. Partiamo avanti e vinciamo il match 3.
Sul 2-1 vediamo la meta finalmente vicina.
Dopo un anno di lavoro, vincendo questo match, potremmo raggiungere il nostro obiettivo e diventare Campioni del Mondo nel Match Race.
Cerco di non pensarci troppo, e capisco che la quarta partenza dovrà essere la copia della terza, con la sola differenza che ci troveremo ad entrare sulla linea da BLU quindi da sinistra.
Il pre-start mette sotto stress tutti perchè, a causa della rotazione destra del vento, ci troviamo lontani dalla linea di almeno 250 metri.
Nonostante ciò continuiamo a cacciare Boulden (solitamente abituato ad essere lui il "cacciatore") fino agli ultimi 10 secondi dove ci fermiamo in dial-up, accanto al comitato ma con noi posizionati sottovento a bloccare ogni sua possibile mossa.
Lui riesce comunque a virare ma per noi la manovra è più semplice e riusciamo a partire prima.
Decido di virare nonostante fossimo in marcatura dell'avversario perchè sono sicuro al 100% che ci sia più vento sulla destra.
Chiamo la virata e, a sorpresa di tutti, ce ne andiamo.
In boa abbiamo 30 metri di vantaggio e per gli australiani è difficile recuperarci anche se, nell'ultima poppa, il vento li aiuta molto e regala a tutti un bel fotofinish dove la nostra prua è la prima a tagliare il traguardo!
Vinciamo la finale per 3-1 sull'Australia!
La rivincita è servita.
Non c'è molto da aggiungere, tutto ha funzionato alla perfezione ed è stato grazie a tutto il lavoro fatto PRIMA del mondiale, sacrificando tempo allo studio, agli amici e alla famiglia.
Ma la soddisfazione è tanta per tutti.
Abbiamo potuto contare sullo staff tecnico del nostro circolo per gli allenamenti, per avere sempre pronte le barche, i gommoni ecc...
Tutto parte dalle basi e l'impegno poi se tutto va bene i risultati arrivano, sempre.
Grazie a tutti quelli che ci hanno seguito e creduto in noi, prossimo appuntamento all'Europeo Open di Tallin (EST).