Persico 69F

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Oro Mondiale Match Race 2018!

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mercoledì 20 marzo 2019

Il 2019 inizia con l'esperienza americana in J70, Miami

Il 2018 si è concluso con la bellissima esperienza della ARC, traversata dell'Oceano Atlantico conclusa al terzo posto assoluto.
Dopo questa parentesi offshore sono subito tornato a pensare alle regate Match Race e monotipi.

I mesi di dicembre e gennaio sono stati dedicati all'allenamento uno contro uno grazie anche al sostegno dei molti ragazzi che sono venuti apposta all'Argentario per permetterci di allenarci con due barche.

Tra i vari esami, le due trasferte a Miami sono state di grande aiuto. Sono stato chiamato infatti come tattico sul J70 monegasco Gspottino dell'armatore Giangi Serena.

Gli eventi in programma erano rispettivamente, Miami winter series act3 e Bacardi Cup Invitational Regatta.

La prima delle due è stata per me anche la prima regata di flotta in USA e a Miami.
La flotta iscritta ad entrambe le regate era di altissimo livello, vi erano presenti gli ultimi tre equipaggi che hanno vinto il titolo mondiale e gli altri equipaggi della top ten non erano da meno.
Molte le vele e i gommoni dei coach in banchina. Nessuno sprecava neanche un giorno per continuare la ricerca della messa a punto perfetta dell'albero.

I giorni di allenamento sono andati bene ma ho dovuto prendere del tempo con il nuovo equipaggio per migliorare le manovre e la velocità nelle andature di base.
Ci siamo trovati in un attimo sulla linea di partenza del primo giorno di regate.

Il primo giorno va alla grande e ci troviamo al quarto posto (9-2-4) a pochi punti dal primo.
Il secondo e ultimo giorno il vento è nettamente più forte e ballerino e malgrado le partenze e le belle prime boline, non siamo in grado di mantenere la posizione.
Chiudiamo l'evento con un soddisfacente quinto posto su una flotta di livello mondiale.

I primi giorni di marzo siamo di ritorno a Miami per l'evento più importante della stagione americana, la Bacardi Cup, evento storico per le Star (sono presenti Grael, Cayard, Doyle...).

A questo evento ho voglia di fare la differenza e di portare a casa un bel risultato (ancora meglio del quinto posto).
L'entry list parla da sola ma dentro di me penso "anche noi siamo forti, possiamo fare di più".

Le due giornate dedicate all'allenamento sono semplicemente perfette: abbiamo lavorato sui nostri punti deboli che erano le transizioni e l'assetto a farfalla in poppa.
Le prime line-up con gli avversari ci vedono sempre come i più veloci e nelle regatine di prova siamo gli assoluti protagonisti.

Il giorno della prima prova sono un po' emozionato, visto che ci sono due equipaggi italiani spero almeno di fare meglio di loro perchè conosco già il campo di regata e ci tengo molto...

Dopo una falsa partenza, essendo nello stesso campo con i Melges24, ci troviamo a regatare sotto i loro rifiuti.
Sfrutto l'occasione e rimango nei pochi canali liberi, giriamo la prima boa secondi, dietro l'equipaggio italiano di Calvi Network.

Nella seconda bolina approfitto di una rotazione destra per prendere il controllo della regata e il mio equipaggio fa andare molto veloce la barca in poppa per permetterci di vincere la prima prova!

Dopo un 1-4-9 siamo terzi a due punti dal primo. Un'ottima giornata guastata solo dalla terza prova nella quale siamo stati maggiormente nei primi 3 ma l'ultima poppa è stata massacrante con un vento in calo e la flotta che si divideva in, chi navigava a farfalla, chi in modalità alta/planante e chi in ibrida. Per un tattico è veramente difficile decidere chi marcare...

Il secondo giorno il vento è più turbolento del solito, il mare è a macchie peggio di ieri e sembra che le scelte tattiche e un bel po' di fortuna faranno una bella differenza.
Così è, e dopo la partenza siamo subito primi e giriamo in testa anche la prima boa.
In poppa il vento si spegne per noi e veniamo sorpassati da 10 barche che hanno strambato 20 metri prima. Riusciamo a cavarcela con un 9.
La seconda regata partiamo in boa e viriamo insieme ai messicani, loro arrivano in layline, noi invece rimaniamo 20 metri sottovento a loro e non riusciamo ad agganciare la sua pressione sulla sinistra. Giriamo oltre la decima posizione.

Prima della terza prova il comitato sposta il campo e a destra è palese la maggior pressione. Partiamo in centro barca e viriamo alla prima occasione. La destra non pagherà mai, magicamente quella è la prova più costante dove si passa sempre da sinistra..
Con un ottimo lavoro in poppa finiamo ottavi.

La giornata sembra essere stata pessima lì per lì. Ma bisogna saper trovare gli spunti positivi sempre per mantenere il morale alto. Dopotutto eravamo quinti in classifica generale con uno scarto già effettuato (15° nella seconda prova).

Ironia della sorte "non c'è limite al peggio". L'ultimo giorno andiamo in acqua per giocarci il tutto per tutto come se non avessimo nulla da perdere. Molto aggressivi nelle partenze, velocità buona fino a che lo strumento dell velocità inizia a segnare 4.9 invece dei soliti 5.6

E' immediata la reazione nel verificare se ci sono alghe nel timone. Ci sono, le tolgo, ma cambia poco. Probabilmente sono nella deriva.
Facciamo una retromarcia (perdendo una quindicina di barche) e la situazione migliora.

In poche parole eravamo l'unica barca europea e nella classe J70 solo le barche americane sono dotate di taglia-alghe sulla deriva. Quando abbiamo tirato in secca la barca abbiamo trovato la deriva sporca con un alone marrone lungo la parte alta, chissà quanta roba c'è passata da li...

Nonostante tutto chiudiamo in 10° posizione un campionato di alto livello nella classe J70 e posso vantarmi di aver imparato veramente tanto, specialmente dal modo di regatare degli americani, molto meno aggressivi di noi ma attenti ai salti di vento.

Ho apprezzato veramente tanto il comitato che, dopo un'ora di attesa a terra con intelligenza issata, era in grado di prendere una decisione sul da farsi senza prendersi ulteriore tempo. Mai visto in Europa!!

See you in Montenegro ;)












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