L'idea di questa originale deriva dalla prua tronca balenò nella mente di Mills quando, nel 1947, l'Optimist Club of America, un istituto di beneficenza, gli assegnò il compito di disegnare una barca per bambini la cui realizzazione non costasse più di 50 dollari.L'idea - ha ricordato lo stesso Mills in una recente intervista - venne dalla forma di una piccola imbarcazione, lo sharpie, dalla carena piatta, che veniva utilizzata nelle aree costiere. Donai i piani per la costruzione all'istituto di beneficenza, augurandomi che il dinghy sarebbe stato disponibile per i bambini, anche per quelli che non potevano ambire ad acquistarne uno.Il basso costo e la facilità di costruzione probabilmente ne favorirono la diffusione.L'Optimist si rivelò anche una barca marina che naviga bene anche con carichi pesanti. Da subito apparve chiaro che l'obiettivo di Mills era stato raggiunto. La barca si prestava in modo egregio per i bambini perchè a bordo si sentivano sicuri e potevano rapidamente apprendere a veleggiare da soli.Lo scafo dal caratteristico fondo piatto, armato a cat, ottenne presto un notevole successo anche fuori dagli Stati Uniti, tanto da divenire nel 1973 "serie internazionale".E' stato calcolato che nel mondo ne sono stati realizzati almeno 500.000 esemplari. Un successo strepitoso.La Classe Optimist, divisa tra cadetti e juniores, permette ai bambini dai sette ai quattordici anni di scoprire le bellezze della navigazione a vela e soprattutto di cominciare a capire ed apprezzare il fine rapporto d’equilibrio che unisce barca a vela, elementi naturali, e timoniere. Una volta scoperta questa miscela magica difficilmente la si dimentica, e spessissimo l’Optimist non è che il primo passo di una lunga camminata nel mondo della vela. Infatti moltissimi velisti professionisti e non, hanno iniziato la loro grande carriera proprio sulla piccola “vasca da bagno”.La Classe Optimist si trova in quasi tutto il mondo e organizza regate anche ad altissimo livello, per l’Italia ad esempio si parte da regate a livello zonale e interregionale, nazionale,europeo per arrivare al Campionato del Mondo che si svolge alternativamente in un paese selezionato.Essendo una classe monotipo vengono dettate regole rigidissime per quanto riguarda i metodi costruttivi dell’imbarcazione, dell’armo e delle vele è quindi scontato immaginare quanto importante diventi il fattore “timoniere”a bordo e infatti la differenza la fanno proprio loro: i piccoli marinai che con l'optimist ingaggiano veri e propri duelli ad altissimo contenuto tecnico.Essendo la classe così sviluppata il numero medio dei partecipanti ad una regata Optimist è di circa cento unità, ma spesso si arriva a numeri impensabili come seicento barche al via.Bravissimi quindi questi piccoli veri marinai che dimostrano doti rare anche in noi grandi.
Persico 69F
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You write very well.
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